Dopo il successo del primo incontro di giugno con Carrasco, prosegue la riscoperta del murale cileno di Montuliveto a Pistoia. Il secondo ospite sarà Antonio Arevalo, che l’11 settembre del 1976 realizzò il murale insieme agli altri membri della Brigada Pablo Neruda (Bpn) durante il concerto degli Inti Illimani alla Festa dell’Unità. L’incontro si svolgerà al parco di Monteuliveto il 13 luglio alle 18 e sarà coordinato da Leila Harkat.
 
Il gruppo di artisti cileni realizzò il murale sulla parete della palestra nello stile dell’arte cilena tipica di quel periodo. Non si trattò di un episodio isolato ma di un’opera inserita in un ampio movimento di artivisti che portò i muralisti cileni esuli a realizzare numerosi murales in tutta Europa. Anche la data scelta aveva un forte carattere simbolico: il terzo anniversario del golpe contro Salvador Allende del 1973, che diede il via alla feroce dittatura di Pinochet costringendo molto cileni a fuggire dal paese. Proprio per questo dopo l’incontro con Arevalo alle 21 verrà proiettato anche il film documentario di Patricio Guzmàn su Allende.
 
Pensato come forma di resistenza, il muralismo sudamericano ha superato i decenni giungendo fino ai nostri giorni, dove si stanno riscoprendo queste opere in tutto il continente e si sta sviluppando la discussione su cosa farne. Il murale di Pistoia nel corso del tempo era diventato una presenza abituale, parte del paesaggio di un parco a lungo degradato e marginalizzato. Al tempo stesso se ne era progressivamente persa la memoria, serbata solo da chi era presente quel giorno del 1976, ed il murale era diventato una presenza familiare ma muta. Tuttavia negli ultimi anni, sulla scia della rigenerazione del parco, in città si è tornati a discutere sulla presenza di quel murale, i suoi significati, la sua storia e memoria e il suo futuro.
 
Il ciclo di incontri è promosso dall’associazione Spichisi e dalla Fondazione Valore lavoro, con il sostegno dell’associazione Amici di di Montuliveto e del Comune di Pistoia e con il contributo della Fondazione Caript e del Ministero della cultura.