Il portavoce di Alleanza per l'Italia, Vincenzo Ippolito, interviene sulla vicenda Miss Italia esprimendo non pochi dubbi al riguardo.

"Leggo sui principali quotidiani cittadini dell’impegno che l’amministrazione comunale sta profondendo per aggiudicarsi le finali di Miss Italia dopo la rinuncia di Salsomaggiore Terme ad accoglierne le prossime edizioni. Leggo che altre località rinomate potrebbero rivelarsi possibili rivali perchè interessate al vantaggioso ritorno di immagine che un tale evento produrrebbe per ogni città ospitante l’evento.
Potrebbe davvero essere un’occasione per Montecatini se accogliere le finali di Miss Italia fosse parte di un piano di rilancio della nostra città ben dettagliato e di cui sia stato ben valutato ogni potenziale beneficio. Ma accogliere tale evento potrebbe anche essere un rischio. Sono però sicuro che l’amministrazione comunale ha tenuto ben presente, durante questa corsa contro molteplici e sicuramente agguerriti antagonisti, due situazioni entrambe basilari per ogni iniziativa così costosa:
-      le attuali condizioni strutturali, economiche, sociali e culturali della città;
-      un rapporto rischio/beneficio di cui tener conto quando si stipula un contratto di tale rilevanza economica.
L’amministrazione comunale avrà di sicuro valutato anche i dati auditel di Miss Italia negli ultimi 12 anni (calo progressivo a partire da una media del 55,71% di share pari ad una media del 1999 di 10.682.000 telespettatori per giungere nel 2010 di 21,72% pari ad una media di 3.435.000 telespettatori con la sola eccezione dell’ormai lontano 2005) ed avrà sicuramente considerato con attenzione le motivazioni che hanno indotto Salsomaggiore Terme a rinunciare ad ospitare l’evento dopo tanti anni.
Sicuramente, infine, il Consiglio Comunale avrà posto dinanzi al sindaco una serie di dubbi che l’amministrazione ha prontamente provveduto a chiarire, dopodichè viste le sinergie generate e sviluppate dall’ospitare Miss Italia a Montecatini, il nostro sindaco avrà deciso di investire i previsti € 600.000 l’anno per tre anni oltre vari ed eventuali ed imprevisti che, quando si verificheranno - prima o poi - saranno resi pubblici".