A Ferdinando Martini, ultimamente poco ricordato dalle amministrazioni locali che festeggiano la nascita del loro comune, si deve l’interessamento che portò alla scissione in tre parti del Comune di Montecatini Valdinievole (Alto) - Pieve a Nievole - Montecatini Terme, che poi incorporò anche l’autonomia di Montecatini Valdinievole.

Chi era costui per essere talmente importante per ottenere dal Regio Governo queste sue richieste, è presto detto. Ferdinando Martini nacque  a Firenze nel 1841; la sua era famiglia signorile e colta dell’aristocrazia fiorentina e poteva vantare ministri e alti dignitari granducali con possedimenti in Valdinievole.

La morte, nel 1862, del padre Vincenzo, quotato autore di teatro, lasciò la famiglia nei debiti che la costrinsero alla vendita dei beni patrimoniali con Ferdinando in cerca di lavoro che lo portarono  ad intraprendere la professione di scrittore, sia di letteratura drammatica sia come collaboratore  dei quotidiani “La Nazione” e la ”Gazzetta del Popolo”.

Martini, nel 1874, era personaggio importante nel campo teatrale, artistico e letterario ed ebbe il suo culmine con la fondazione del “il Giornale dei Bambini” sul quale Carlo Lorenzini (il Collodi) pubblicò a puntate la sua storia del burattino di legno Pinocchio.

Ferdinando decise allora  di voltare pagina dandosi, per così dire, alla politica  ed accettò la candidatura della sinistra nel collegio di Pescia, nel 1876. Sotto il primo ministro Depretis entra in Parlamento dove ci resta per altri 43 anni con 13 legislature; fu Ministro delle Colonie del Regno d’Italia, Ministro della Pubblica Istruzione e  Governatore dell’Eritrea dal 1897 al 1907.

Deluso dalla politica, Martini si ritirò nella sua Monsummano dove nella pace della Valdinievole si dedicò ai suoi studi ed ai suoi scritti. Solo alla vigilia della prima guerra mondiale tornò alla politica prendendo una decisa posizione come interventista nella guerra vittoriosa contro l’Austria-Ungheria.

Morì a Monsummano nel 1928 all’età di 87 anni. La sua villa Renatico-Martini, oggi di proprietà comunale, è sede dell’importante Museo di Arte Contemporanea e del Novecento.