Il lungo weekend dell’Epifania ha riportato in campo i ragazzi del settore giovanile di Pistoia Basket Junior.
Prime gare podistiche dell’anno e Silvano Fedi già protagonista negli appuntamenti del calendario.
A.S. Estra Pistoia Basket 2000 comunica di aver raggiunto l’accordo per la risoluzione consensuale del contratto con il pivot Andrew Smith.
E’ amaro il debutto assoluto sulla panchina dell’Estra Pistoia Basket per il neo coach Gasper Okorn.
Una gara altamente competitiva, con carabine e pistole ad aria compressa, che ha richiamato, sulle linee di tiro quasi tutti i tesserati della locale sezione di Tiro a segno.
In una giornata di sole ma fredda si è disputata nella località di Caserana, frazione del comune di Quarrata, l’edizione numero 26 della classica gara podistica denominata <<Cronocaserana>>.
Dopo poco più di una settimana dal suo arrivo in casa Estra Pistoia Basket, e avendo già archiviato la partita di Brescia con il vice Tommaso Della Rosa al suo posto in panchina, è tempo di presentazione del neo coach Gasper Okorn.
Virtus Bologna – Estra Pistoia 57-67.
Raccontami un libro – Consigli di lettura di Valentina.
I corsi sono rivolti ai principianti, sono pomeridiani e non hanno una durata definita.
Almeno 110 anni - dei 150 dell’Unità d’Italia - hanno visto le donne del nostro Paese sfidarsi in concorsi di bellezza di vario genere. Questo tipo di competizione in realtà è sempre esistito (nel Cinquecento si eleggevano, tanto per dire, “Le reginette di Mezza Quaresima”) ma, per restringere il campo ai dati disponibili, possiamo forse partire dal 1901 quando la rivista “Scena Illustrata” indice il concorso per la “Cenerentola” con il quale si invitano le lettrici ad inviare alla redazione le misure dei loro piedi. Non è passato alla storia il nome della vincitrice, ma in qualche modo questa curiosa rassegna può essere considerata il primo ‘concorso di bellezza’, anche se molto particolare, di cui abbiamo un segnale.
Qualche anno dopo, nel 1908, il quindicinale torinese “La donna” bandisce una gara per scegliere “il miglior tipo di bellezza italiano” e la gara si sposta dai piedi al ritratto, cioè una foto, come test di selezione per il lettori.
Si fanno più decisi i romani nel 1911, in occasione delle celebrazioni per il Cinquantenario dell’Unità, quando decidono di eleggere “La Regina di Roma” con 300 fanciulle in gara.
Gli annali del fascismo registrano nel 1926 l’elezione del “La Reginetta delle dattilografe”, Rosella Casadio, la quale, sull’“Illustrazione italiana”, fa pubblicità alla ‘Pasticca del Re Sole’.
Ma nel 1931 Benito Mussolini, che pure inneggia alla donna “madre, sorella e sposa”, pone un limite alle gare di bellezza inserendo di fatto il divieto nel Regolamento di Pubblica Sicurezza: alt ad ogni tipo di miss.
Quando nel 1937 esplode il concorso “Signorine Grandi Firme”, lanciato dalla rivista omonima diretta da Pitigrilli, il regime impone che le ragazze siano accompagnate da un giovanotto, non in carne e ossa ma ritratto insieme ad esse sulla copertina. Protagonista è Gino Boccasile, illustratore di origine barese, grande occhio e matita da segugio in mano. Leggenda vuole che egli fosse capace di inseguire su un tram o in strada una bella sconosciuta e, con un colpo di matita, le curve prendevano forma e facevano sognare.
Questo tipo di fantasia andava bene al fascismo, ma non a Dino Villani, un fine pubblicitario il quale, dopo aver fatto la fortuna del ‘panettone’ e della ‘colomba Motta’ con le sue campagne promozionali, ed aver insegnato un po’ a tutti questa moderna arte della persuasione, nel 1939 inventa il concorso “Cinquemila lire per un sorriso”, che nel 1946 diventa Miss Italia. Egli era passato alla “GiViEmme”, una ditta di dentifrici alla ricerca di nuovi mercati e, con la collaborazione dello scrittore Cesare Zavattini, ha l’idea di dar vita ad una gara di bellezza affidata alla grazia del volto. Le foto smaglianti pubblicate sul settimanale “Tempo” hanno un tale successo che coinvolgono anche i nostri soldati al fronte che sommergono di lettere le miss delle quali conoscono soltanto il sorriso. Prima vincitrice è la torinese Isabella Verney.
Il resto, si fa per dire, è storia. Dalle bellezze scelte in base alle misure dei piedi al sorriso, alle miss degli anni ’40 (Bosè, Lollo, Mangano), agli anni ’50 della Loren, all’avvenenza delle passerelle degli anni successivi, ai tempi della televisione.
È una parte della storia del costume italiano, cioè la nostra storia.