Se davvero Pescia intende dire addio alla provincia di Pistoia a favore di quella di Lucca, non c’è momento migliore di quello attuale. E’ quello che parte dei pesciatini sostengono, dopo che da tempo hanno dato vita a una raccolta di firme per tornare sotto la provincia originaria. Entro fine anno, infatti, sarà completato il piano di accorpamento delle province: Pistoia potrebbe accorparsi con Prato e Firenze in un'area metropolitana in cui la Valdinievole rappresenterebbe la periferia più estrema. Il governo intende però lasciare ai Comuni che rientrano nel territorio rimasto scoperto la facoltà di decidere se annettersi a una Provincia confinante o seguire il destino dell’ex capoluogo. 

L’organo deputato a ridisegnare la geografia regionale toscana è il Consiglio delle Autonomie Locali, con sede a Firenze, nel cui ufficio di presidenza, per giunta, siede il sindaco Roberta Marchi. Il posto migliore, dunque, dove far valere le ragioni dei quasi 1400 pesciatini che nel 2010 firmarono la richiesta di annessione alla provincia di Lucca.

Per indire il referendum è necessario però che la richiesta del “Comitato Pescia verso Lucca” sia ritenuta ammissibile da un collegio di esperti nominato dal consiglio comunale.