Rifondazione Comunista replica al sindaco, Rinaldo Vanni, riguardo ai rimborsi delle bollette dell'acqua.

"Dire che si hanno le mani legate nei confronti di Acque Spa ci porta a chiederci a cosa serve la politica. Tanto vale chiudere Comuni e Regioni e lasciare solo contabili e qualche tecnico. Inutile poi andare a votare visto che la legge la devono rispettare solo i poveri e gli ignoranti.

Il sindaco Vanni ha ricordato che anche lui appoggiò i referendum del giugno 2011, ma poi nel dicembre dello stesso anno, insieme agli altri sindaci dell’ex Aato2, approvò le nuove tariffe che violavano apertamente l’esito referendario a danno dei cittadini.

Il sindaco, insieme ad altri suoi colleghi e responsabili della Provincia e della Regione, continua a parlare di un non chiaro quadro normativo che invece è stato chiarissimo fin da subito, tanto che a fine gennaio è stato ribadito anche dal Consiglio di Stato. Ovvero che la quota in questione è illegittima e non deve essere pagata.

L’Autorità per l’energia elettrica e il gas che ha promulgato la nuova tariffa transitoria, oltre a essere stata sbugiardata dal Consiglio di Stato, ha reimmesso la “remunerazione del capitale” cambiando semplicemente la dicitura in “costo della risorsa finanziaria”. E' necessario far sapere ai cittadini che l’Autorità in questione è sostenuta finanziariamente dagli stessi gestori dell’acqua e quindi è sacrosanto dubitare della sua imparzialità.

Riguardo al Tubone e ad altri interventi, Acque Spa ha già messo i costi relativi in bolletta da tempo, tuttavia il sindaco sottolinea il pericolo che tali lavori non siano portati a termine. Questo ci ricorda il simile modo di procede di Publiacqua riguardo al bacino di Gello nel pistoiese. In verità è solo una questione di volontà politica legata chissà a quali interessi".