Ultimo scoglio da superare per i Giovanissimi Elite anno ’98 per l’accesso alla “final six” di Chianciano Terme con in palio il titolo italiano di categoria.

Domani mattina (domenica 16 giugno), con fischio d’inizio ore 11.30 sul terreno in erba sintetica del centro sportivo “Renzo Brizzi”, ultima partita del gironcino a tre valido per le semifinali contro il Progetto Intesa Cadelbosco, società di Reggio Emilia fresca vincitrice del campionato regionale dell’Emilia Romagna.

Dopo aver battuto fuori casa due settimane fa i pari età liguri del Bogliasco Calcio, superati con un sonoro 4-1, i ragazzi di mister Maurizio Guidotti hanno ora la possibilità di centrare il loro obiettivo con due risultati utili su tre: la vittoria, naturalmente, ma anche il pareggio, vista la differenza reti tra i nerazzurri e gli emiliani, che hanno anch’essi battuto il Bogliasco, ma solo per 2-1.

Come è ovvio che sia, il tecnico Guidotti non si fida né della matematica né dei pronostici: “Loro sono una buona squadra visto dove sono arrivati –dice- hanno un gioco rapido e veloce e un ottimo reparto offensivo. Noi non possiamo fare nessun tipo di calcolo, dobbiamo vincere e giochiamo per questo. Con i due risultati abbiamo più tranquillità a livello caratteriale e di approccio, anche se non ci sono grossi margini per fidarci dell’avversario. Non dobbiamo sottovalutare nessuno anche se ci sentiamo in forma e crediamo che sia nelle nostre possibilità passare il turno e arrivare a Chianciano, obiettivo dichiarato della stagione”.

Per questo atto decisivo il Margine dovrà fare a meno del centrocampista Alessio Gammuto, fuori per infortunio. Per il resto la squadra è al completo e registra il ritorno della punta Matteo Bracci, che partirà però dalla panchina.

Il Progetto Intesa, club fondato appena 15 anni fa e al suo primo titolo regionale Giovanissimi, ha invece i ragazzi tutti a disposizione, anche se forse più a corto di fiato degli omologhi del Margine, avendo affrontato un vero tour de force di partite prima della trasferta decisiva al “Renzo Brizzi”.