Nella settimana dal 9 al 15 settembre le 68 pattuglie in servizio di vigilanza stradale della sezione Polizia Stradale hanno controllato 239 veicoli, le infrazioni complessivamente elevate sono state 350 con 595 punti decurtati,  ritirate 7  carte di circolazione.

Sono stati potenziati i controlli contro la guida in stato di ebbrezza alcolica. Tali servizi hanno consentito di sottoporre a controllo etilometro e precursore 348 persone, 9 delle quali risultate positive all’accertamento effettuato con l’alcooltest  sono state sanzionate  per la violazione dell’art. 186 del Codice della strada con l’immediato ritiro della patente di guida  per la successiva sospensione.
 
Nell’anno in corso questa sezione di polizia ha intensificato su tutto il territorio di competenza i servizi con le apparecchiature speciali “autovelox e  telelaser” per contrastare il superamento dei limiti di velocità sanzionati dall’art. 142 del CdS, che come noto, prevede oltre al pagamento della sanzione pecuniaria la decurtazione di 3 – 6 o 10 punti dalla patente di guida a seconda che il limite imposto sia superato di oltre 10 ma non oltre 40 kmh; oltre 40 ma non oltre 60 Kmh; e di oltre 60 kmh.
 
Relativamente a tale decurtazione si segnala che nella settimana appena decorsa s’è conclusa l’indagine scaturita a seguito di più violazioni, rilevate sempre a mezzo ”autovelox” e contestate a uno stesso soggetto, l’intestatario del veicolo ripreso nei fotogrammi attestanti la violazione, poi denunciato all’autorità giudiziaria.

Il soggetto in questione, per ovviare alla conseguente decurtazione dei punti, sfruttava difatti la copia fotostatica del documento di guida di un cittadino polacco, falsificando anche la firma del titolare del documento, utilizzandone i dati per compilare la dichiarazione richiesta in tutti quei casi in cui non è possibile procedere a contestazione immediata e alla conseguente identificazione del conducente/trasgressore.

Nutrendo dubbi sull’autenticità delle dichiarazioni e della documentazione pervenuta l’Ufficio effettuava le opportune verifiche e accertava che il cittadino polacco, ovvero il soggetto indicato quale conducente, non era mai stato in Italia. confermando  pertanto quello  presupposto dallo stesso ufficio, ovvero che i documenti del cittadino polacco erano stati impropriamente utilizzati per comunicare chi fosse falsamente alla guida dei veicoli.