Bruno Maccioni ex assessore e ora consigliere comunale della lista progressisti e democratici, interviene per tracciare un bilancio del suo mandato amministrativo e per fare propositi per il nuovo incarico in consiglio.

"Desidero innanzitutto esprimere gratitudine al Pd che mi ha consentito di svolgere fino a oggi le funzioni di assessore al bilancio. E un pensiero e un ringraziamento lo rivolgo a Massimo Alamanni. Sono stati anni impegnativi per la carenza di risorse e la modestia degli investimenti pubblici. Abbiamo però voluto rivolgere particolare attenzione alle politiche sociali. Garantendo ogni risorsa disponibile per la crescita e la tutela di questa comunità.

Sono stati per me anni di impegno, con momenti di gioia, ma anche con vicende segnate da amarezza. Di tutto questo faccio esperienza e considero questa parentesi di amministratore della cosa pubblica, utile anche alla mia crescita umana.

A conclusione del mio mandato da assessore mi rimetto con umiltà al giudizio di chi mi ha eletto. Continuerò ancora più motivato il mio impegno nel Partito Democratico e in questo consiglio comunale, fedele ai lavori a cui ho sempre fatto riferimento nel rispetto di quanti ancora mi hanno voluto rinnovare la loro fiducia. Guardo con rispetto il sindaco Gilda Diolaiuti, finalmente una donna alla guida di Pieve a Nievole. Guardo al Pd di Matteo Renzi che tanto consenso ha raccolto nel Paese.

Perchè di nuova fiducia e di ritrovata speranza nel domani abbiamo bisogno. Non è sufficiente contestare, occorre darsi tutti da fare, ciascuno secondo le sue possibilità e questo diventa possibile mediante la solidarietà e la condivisione. Ma probabilmente occorre superare antichi steccati, frutto di retaggio culturale anche nel Pd di Pieve. Abbattere muri che dividono e gettare ponti che uniscono. Occorre una metamorfosi di mentalità. Non avere paura del nuovo che avanza. Non conta in questa prospettiva, che io sia chiamato a governare o da semplice consigliere a "consigliare". Conta esserci, con le idee chiare e la consapevolezza di cosa ci sia da fare per il bene di Pieve a Nievole. Conta la capacità di centrare i problemi e individuare le soluzioni possibili. Conta soltanto la generosità della politica.

A questo compito non mi sottrarrò finchè avrò respiro. Sentirsi un umile operaio della vigna che appartiene alla città dell'uomo, rientra nel mio essere uomo di fede. Che con gratitudine e semplicità dice grazie, prima ancora della politica, alla città e ai suoi abitanti, dice grazie al Signore della storia che relativizza tutto il nostro agire alla sola sia ultima e definitiva volontà. Grazie a tutti e buon lavoro ai nuovi amministratori".