MONTECATINI - Nel sito "Partecipare al futuro", gestito dalla locale sezione del Pd, si parla di Terme e privatizzazione.

"Finalmente possiamo annunciare carte alla mano che tutti i cda del pool di banche che finanziano i lavori alle Terme Leopoldine hanno deliberato la riapertura del mutuo.
 
Erano tre anni che la città aspettava questa notizia e oggi possiamo dire che la speranza è diventata realtà, grazie ad un lavoro faticoso e umile.
 
Adesso la società Terme e la Cooperativa aggiudicataria dell’appalto devono trovare i necessari accordi economici per ripartire con i lavori nel più breve tempo possibile.
 
Nel frattempo, i due soci pubblici dovranno lavorare ad un piano industriale sostenibile e basato su scelte che dovranno tenere conto degli errori del passato, come la scellerata privatizzazione ascolana e progetti da libro dei sogni. La città non se lo può più permettere e rifiutiamo approcci rigidi quali la totale privatizzazione o la totale gestione pubblica.
 
Auspichiamo un approccio prudente, complesso e riflessivo, basato su processi di privatizzazione gestionale di stabilimenti quali la Salute e anche i nuovi bagni Leopoldine, mentre Tettuccio e Redi dovranno a nostro avviso restare a gestione diretta da parte della società. Rispetto ai beni non strategici, Excelsior e Torretta dovranno essere valorizzati auspicabilmente grazie al coinvolgimento delle realtà imprenditoriali locali; le Tamerici potrebbero essere un centro espositivo e culturale, magari legato alla gestione delle Leopoldine; il Grocco lo vediamo come il centro cittadino di studio e ricerca scientifica.
 
La strada è lunga e lo sblocco del mutuo ci ha rimesso nelle condizioni di ripartire, mai come adesso la città ha avuto bisogno di essere unita e chiediamo a tutti di remare nella stessa direzione. Lo dobbiamo alle generazioni che ci hanno preceduto, lo dobbiamo a quelle future".