LARCIANO - Tony Alfano (Fattoria Banchieri-Castelmartini) dice la sua sul futuro del Centro di documentazione del Padule di Fucecchio.

"Leggo su questo giornale la nota espressa dai sindaci di alcuni Comuni e da altri membri del consiglio di amministrazione del Centro di documentazione e mi limito a rimarcare due punti che appaiono piuttosto gravi:
-          gli estensori della nota, in segno di protesta, intendono esimersi dalla            partecipazione alle future riunioni dello stesso consiglio d'amministrazione;
-          e, ancor più grave, le righe conclusive recitano "il Centro di ricerca, così come oggi è concepito è esclusivamente asservito a pochi, ristretti interessi di parte"!

Stiamo parlando di una onlus che dovrebbe essere governata da un consiglio di amministrazione designato dagli enti pubblici e altri associati (finanziatori) e composta da un paio di personaggi alquanto scomposti, lasciati irresponsabilmente liberi di pretendere di dettare le regole secondo i loro credo umorali. Che sopravvive pertanto con sussidi pubblici e ambisce anche ad accedere al 5 per mille dell'Irpef! Che per di più fa politica attiva e polemizza con le stesse istituzioni finanziatrici sui giornali, anziché dedicarsi al territorio secondo le linee direttrici decise dall'organo di gestione. Tutto questo ha senso, soprattutto nell'attuale clima di ristrettezze, oppure tutti quei sussidi potrebbero indirizzarsi a interventi sociali più utili, impellenti e meritori?

Infine verrebbe comunque da pensare che in una tale situazione, che appare veramente pesante e paradossale, sembrerebbe logico e conseguenziale  attendersi un atto di doverosa dignità da parte del presidente del Centro stesso, che prenda atto di essere stato "malamente" sfiduciato da una parte del consiglio di amministrazione e rimetta il proprio mandato.

Ricordiamoci sempre che il Padule di Fucecchio è riuscito a sopravvivere per molti secoli grazie anche ai contadini, ai cacciatori e ai Comuni, senza i diktat cervellotici dei moderni "guardiani della rivoluzione".

Ma anch'io devo recitare il mea culpa: la sede del Centro Visite dove, grazie agli amici degli amici in Provincia e Regione, alberga e imperversa il Centro di documentazione è stato realizzato su un terreno donato dalla nostra azienda alla Provincia...per erigere una struttura di "utilità sociale". Ho fatto una fesseria perché nella situazione attuale di socialmente utile c'è veramente poco e farò quindi di tutto per tentare di riparare.

Inoltre sono state spese diverse centinaia di migliaia di euro di denaro pubblico per interventi inutili, insensati e poi abbandonati al degrado (suggeriti dal Centro di documentazione?) di cui dopo pochissimi anni non rimane più traccia. Ma questi sono fatti di competenza della Corte dei Conti".