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MONSUMMANO
Pasqui e Conti (Bene Comune): "Alluvioni non causate da proliferare della fauna, ma da mancato sbocco delle acque"

13/8/2014 - 10:49

Giacomo Pasqui e Marco Conti (Monsummano Terme Bene Comune) intervengono dopo gli eventi alluvionali.

"Dai primi punti venuti fuori dalla riunione di Larciano in cui rappresentanti comunali e di associazioni di produttori si sono confrontati a seguito degli ultimi eventi alluvionali è evidente che se si è deciso giustamente di impegnarsi per evitare il ripetersi di tali e ormai frequenti avvenimenti è anche vero che si dimostra di non aver voluto analizzare le motivazioni e conseguentemente le responsabilità amministrative che ci sono dietro a quanto successo.


Si conferma che le norme vigenti riguardo alla ripulitura dei terreni e il rispetto dei 4 metri di fascia dagli argini non sono state applicate e quindi non state fatte rispettare come invece doveva avvenire. E qui la colpa ricade integralmente sulle autorità comunali.


Ma si mette in evidenza anche le mancanze del Consorzio di bonifica e non vorremmo che i timori dichiarati lo scorso ottobre dall’ex sindaco di Buggiano Daniele Bettarini riguardo all’accorpamento con l’area pisana, fossero ben fondati in merito alla funzionalità e quindi sulla siucrezza del territorio valdinievolino.


Dando al Consorzio determinati meriti che ha avuto in passato nella gestione del territorio, è anche vero che c’è stata una mancata programmazione di determinati interventi atti a scongiurare o almeno a limitare tali eventi alluvionali in quanto le forti piogge non sono certo una novità di quest’ultimo anno.


Per quanto riguarda l’area monsummanese delle Case e i fossi che scendono nella zona delle Colmate è sufficiente guardare al loro interno il livello dell’acqua che a fasi alterne sale e scende mostrando una mancata pendenza e quindi una difficoltà dei flussi a scorrere a valle verso l’area del Padule. La valle quindi diventa monte e viceversa. E questa è una mancanza degli addetti ai lavori.


È giusto che i fossi siano ripuliti e scavati quanto necessario come in passato veniva sempre fatto. In questi giorni si è inoltre detto che i materiali derivati da ricavature dei fossi possono essere in alcuni casi inquinati. Ma allora c’è da chiedersi che cosa o chi li inquina. Forse l’acqua che vi passa? Allora bisogna sapere come mai tale acqua risulta essere inquinata. Cosa vi viene versato? E da chi?


È vero che il proliferare di certa fauna crea danni agli argini, ma il problema in quest’ultima alluvione non è stata la rottura di questi bensì il mancato sbocco delle acque. Vari sono infatti i terreni rialzati e in alcuni punti si creano veri e propri campi buca senza punti di uscita per l’acqua. Basta andare nella zona degli orti sociali in località Le Case a Monsummano per rendersene conto.


Insomma, dalla riunione di Larciano paiono essere venuti fuori punti in parte apprezzabili ma anche generici e non viene fatta minimamente un’analisi delle cause alluvionali, o meglio si scarica banalmente e senza pudore la colpa su animali ed eventi climatici “straordinari”. Manca insomma il coraggio di affrontare le proprie responsabilità come amministratori del territorio sia per quanto riguarda i Comuni sia per quanto riguarda il Consorzio di bonifica.


Per risolvere tali problemi è bene ritornare a occuparsi dei corsi d’acqua come avveniva in passato, non concedere permessi facili per la cementificazione, far rispettare le norme già esistenti sia ai Comuni che ai privati e far fare i lavori con coscienza da ditte seriamente professionali e possibilmente dai Comuni stessi.


A riprova della vera e propria scelleratezza di questi tempi in allegato ci sono foto che mostrano cumuli enormi di terra solo da pochi giorni in parte già spostati, anche se sempre precari. Ma questo è avvenuto anche grazie alla segnalazione di un cittadino dopo che erano settimane che si trovavano nel mezzo del canale ostruendolo come una diga. Tale terra, ironicamente, era il residuo di lavori sotto gli stessi argini".

Fonte: Monsummano Terme bene comune
 
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