Comunicato stampa a cura dell'amministrazione comunale di Pieve a Nievole: “Premesso che questa Amministrazione Comunale crede fortemente nel diritto all'acqua per tutti ma  nel rispetto ovviamente delle regole e dei diritti di tutti i cittadini, per dovere di chiarezza e trasparenza, sulla questione sollevata dal Movimento 5 Stelle con una mozione discussa in consiglio  comunale il 17 dicembre 2014, occorre fare delle precisazioni affinché ai cittadini arrivino le corrette  informazioni: 

Il punto 4 del comma 3.d, della Carta dei servizi del servizio idrico integrato prevede testualmente: “Vi sono dei casi in cui la fornitura non può essere sospesa e per questi si rinvia all’articolo n. 47 del Regolamento del servizio idrico integrato”. 

L'articolo 47 del Regolamento citato prevede: “ Fatto salvo quanto sarà previsto nel Regolamento delle utenze deboli, deroghe alle norme ed alle modalità di pagamento saranno concesse dal Gestore, anche su indicazione dell'Autorità in casi di particolari condizioni economiche e/o sociali dell'utente ritenute particolarmente gravose …...omissis”.

Riguardo alle utenze deboli infine, ogni anno il gestore trasferisce ai Comuni, una somma da rimborsare alle famiglie più disagiate in virtù delle previsioni dello specifico Regolamento. 

E' chiaro che i vigenti regolamenti prestano la massima attenzione alle categorie più disagiate della popolazione garantendo così il diritto all'acqua per tutti, diritto che ovviamente il cittadino ottiene attivandosi con le modalità previste dalla legge e/o dai regolamenti.

Detto questo,  l'Amministrazione Comunale non ha potuto accogliere la mozione presentata sull'argomento dal Movimento 5 Stelle in quanto le richieste in essa contenute sono chiaramente illegittime.  

Al primo punto della mozione chiedevano di adeguare lo Statuto comunale a difesa e garanzia dell'approvvigionamento idrico e per la tutela del diritto all'acqua per ciascun cittadino. Richiesta inammissibile tenuto conto che la gestione dell'acqua non è più nella potestà del Comune ma demandata per legge a soggetto diverso, quindi è del tutto fuori luogo che si richieda di modificare lo Statuto Comunale.

Al punto due, si chiedeva di  individuare un metodo per la tutela delle morosità incolpevoli anche attraverso un fondo dedicato, gestito tramite apposito regolamento. Anche questa richiesta è del tutto inammissibile per varie ragioni: 1) E' ovvio che certe misure spettano al gestore e non al Comune, gestore che ha adeguatamente regolamentato la questione come dimostrano gli articoli dei regolamenti sopra riportati.  2) Il nostro Comune trasferisce ogni anno alla Società della Salute che  gestisce i servizi socio/assistenziali per tutta la Valdinievole, circa 340 mila euro;  all'interno di questo trasferimento, sono tante le famiglie disagiate che a Pieve a Nievole ricevono ogni mese dalla Società della salute  un contributo  a sostegno delle spese familiari. Inoltre l' Amministrazione comunale destina ogni anno somme importanti per agevolazioni fino all'esenzione totale dal pagamento dei servizi e/o tributi comunali per le famiglie in grave difficoltà oltre agli aiuti per pagare l'affitto. Ogni altro tipo di intervento assistenziale  oltre a quelli appena detti sarebbe illegittimo sopratutto per servizi come quello idrico che non rientrano più nella gestione diretta del Comune. E' ovvio che anche questa richiesta sia risultata inammissibile. 

All'ultimo punto il Movimento 5 stelle sollecitava l'Amministrazione Comunale affinché chiedesse formalmente la modifica della Carta dei servizi e del Regolamento dei servizio idrico di Acque spa, specificando chiaramente che non si debba procedere in nessun caso al distacco e definendo altri metodi per il recupero dell'eventuale credito esigibile. E' inutile ripetersi: i tre regolamenti citati,  prevedono già le modalità sollecitate dal Movimento 5 Stelle. L'Amministrazione Comunale nel respingere la mozione per chiara illegittimità delle richieste in essa contenute, si è però impegnata  con  il Consiglio Comunale tutto, a farsi promotrice verso il gestore affinché possa valutare se nelle pieghe della legge possono esistere ulteriori possibilità oltre a quelle già contenute nei regolamenti. E questo è verificabile agli atti d'ufficio.”