Con riferimento ad alcuni comunicati apparsi sulla stampa locale a firma di alcune associazioni venatorie nei quali si contestano i risultati del censimento annuale degli uccelli acquatici svernanti nel Padule di Fucecchio il Centro Rdp precisa quanto segue.

"I censimenti degli uccelli acquatici svernanti sono effettuati per valutare la consistenza numerica e le eventuali fluttuazioni degli uccelli acquatici di una vasta regione geografica (il Paleartico Occidentale) che comprende oltre all'Europa anche parte del continente asiatico e parte del continente africano, in considerazione dell'importanza, sancita dalle convenzioni internazionali di Bonn e di Ramsar, di gestire correttamente una risorsa - gli uccelli migratori acquatici - che appartiene alla collettività internazionale. In Italia il censimento viene svolto dall'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra), che si serve di associazioni di esperti ornitologi presenti sul territorio e di rilevatori che hanno conseguito un'apposita qualifica. In Toscana le attività di Censimento sono dirette dal Centro Ornitologico Toscano (Cot), che nel caso del Padule di Fucecchio si avvale della collaborazione tecnica e logistica del Centro di Ricerca, Documentazione e promozione del Padule di Fucecchio.

Il censimento segue pertanto un protocollo tecnico ben collaudato, considerato che esso si svolge in tutte le zone umide italiane da oltre 30 anni. Esso fornisce per ogni area considerata una fotografia delle popolazioni di uccelli acquatici presenti nel giorno in cui viene effettuato, che nel caso del Padule di Fucecchio si colloca intorno alla data del 15 gennaio.

Nel Padule di Fucecchio il censimento 2015 si è svolto il 13 gennaio scorso in condizioni ambientali ottimali (ottima la visibilità e la praticabilità a terra e su mezzi natanti) e con squadre al completo per ciascun settore del bacino palustre; non sussistono quindi elementi per affermare una non corretta esecuzione del censimento di quest'anno rispetto a quelli svolti negli anni passati, rispetto ai quali non erano stati mossi rilievi.

Non è inoltre corretto contestare i risultati ottenuti facendo riferimento ad un minore o maggiore  numero di abbattimenti delle specie cacciabili, come dichiarato dalle associazioni venatorie, in quanto non vi è necessariamente una stretta correlazione fra i due dati. Analizzando i numeri del censimento (pubblicati anche sul sito web del Centro Rdp), ad eccezione dell'Alzavola che manifesta una sostanziale stabilità rispetto agli anni scorsi, è stata comunque riscontrata una sensibile diminuzione di alcune specie cacciabili, come Germano reale, Mestolone, Fischione e Codone.

Nel comunicato diramato da questa associazione sono stati messi in evidenza da un lato il fatto che effettivamente nel Padule di Fucecchio, rispetto ad altre grandi aree umide della Toscana, non si è rilevato un calo complessivo del numero degli uccelli svernanti, dall'altro che il numero di specie rilevate è andato nel tempo progressivamente aumentando, fino ad includere esemplari appartenenti a specie rare o comunque inconsuete per il periodo: Cicogna bianca (ben 10 esemplari), Mignattaio (1), Ibis sacro (6), Oca selvatica (4), Moretta tabaccata (3), Pittima reale (1) e Totano moro (1).

Merita altresì rilevare che le concentrazioni maggiori sono state registrate all’interno della riserva naturale pistoiese (aree Le morette e Righetti-La Monaca), dove sono stati censiti 5516 esemplari (il 45 per cento del totale) ed in altre aree di più ridotte dimensioni interdette alla caccia. Questo dato farebbe pensare che in termini di idoneità ambientale le potenzialità del Padule di Fucecchio come area di svernamento degli uccelli acquatici sono ancora maggiori rispetto al numero effettivo di presenze.

Come tutte le attività di monitoraggio, considerato l'ampio spettro di specie oggetto di attenzione, il censimento degli uccelli acquatici svernanti presenta anche dei punti di debolezza, il principale dei quali risiede nel rilevamento di alcune specie non gregarie e non facilmente contattabili con i metodi utilizzati, come il Porciglione e il Tuffetto, rispetto alle quali i dati raccolti hanno un valore puramente indicativo. Tuttavia, questa attività è la sola che consente di ottenere quel quadro di conoscenze su vasta scala geografica necessarie per gestire su basi tecnico scientifiche questa risorsa, nell'interesse di tutti, compresi i cacciatori, che peraltro collaborano attivamente allo svolgimento del censimento.

E' grazie a questi censimenti che è stato possibile rilevare, fra l'altro, che il Padule di Fucecchio è un'area di interesse nazionale per ben 5 specie - Airone guardabuoi, Garzetta, Alzavola, Pavoncella e Beccaccino - delle quali è risultato presente negli ultimi anni un numero superiore all'uno per cento della popolazione svernante a livello nazionale. Questo dato, se da un lato premia gli sforzi compiuti per migliorare le condizioni del sito, dall'altro investe di una maggiore responsabilità l'ente gestore e tutti gli attori interessati alla conservazione della fauna del Padule di Fucecchio".