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Rispondo al lettore che ha pubblicato il suo punto di vista in merito al camioncino dei panini . Io penso che volevano semplicemente dare un servizio alle persone che uscendo dalla discoteca possono avere .....
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MONTECATINI
La portavoce del gruppo di lavoro M5S illustra il progetto Terme in quattro fasi

11/2/2017 - 9:14

Sandra Magnani, portavoce del gruppo di lavoro di cittadini e tecnici che si è occupato di terme, interviene per puntualizzare alcuni aspetti su quanto fatto finora.

 

"Doveroso rispondere ufficialmente alla pletora di parole copia e incolla pubblicate su varie testate. Lunedì 6 febbraio abbiamo presentato pubblicamente il sunto di un lavoro di analisi e proposta sulle Terme svolto gratuitamente su chiamata di M5S allo scopo di smuovere una pubblica discussione sul futuro del comparto di cui Regione Toscana già da due anni ha annunciato di voler cedere le quote.


Il nostro lavoro è partito dall’assunto che l’amministrazione comunale e quella regionale potessero sentirsi in dovere di garantire ai cittadini un esito decente al disastro della società Terme Spa da loro stessi generato evitando di svendere, magari senza garanzia alcuna.


Terme di Montecatini Spa è sull’orlo del collasso, lo dice chiaramente la relazione di bilancio 2015 dell’Ad Brogioni. Quanto valgono davvero le Terme quasi totalmente ipotecate, con 30 milioni  di euro di debiti e con immobili in disfacimento? Tecnicamente, non essendo un’azienda quotata, il valore lo deciderà chi effettivamente le comprerà. A nostre stime la parte di quote in mano a Regione Toscana può essere comprata a meno di 10 milioni di euro. Le norme regionali ora in vigore recitano che, nel caso di acquisizione da parte dell’altro socio pubblico, si potrebbero analizzate condizioni di cessione facilitanti.


Che Terme si può comprare a poco lo sanno bene i privati interessati, che sanno anche benissimo che Regione può vendere su base di trattativa diretta e privata, cioè senza che la cittadinanza sappia sostanzialmente nulla.


Il Comune non è in passivo e solo di tassa di soggiorno incamera circa 1,6 milioni di euro l’anno. Inoltre tutte le tasse comunali a Montecatini sono alte, come se la città fosse ancora un contesto turistico di successo. Non riteniamo scandaloso dire che questa tassa, invece di finanziare iniziative a macchia di leopardo che alla città non portano alcun stabile benessere, potrebbe essere utilizzata per innescare il rilancio del comparto termale. E’ comprensibile che anche enti e associazioni possano essere disposti a investire una quota annuale su un progetto orientato in questo senso.


L’amministrazione cittadina invece nell’ultimo anno ha investito molto impegno nell’ottenere dal Cipe 6 milioni di euro per la realizzazione di un museo alla Palazzina Regia.


Presi alla sprovvista dall’attenzione cittadina sull’argomento Terme sollevata da M5S, con un po’ di supponenza, consiglieri regionali e locali Pd hanno sbrigliato la fantasia su veti legislativi vari da usare come scusa per i loro ritardi e mancanza di visione. Peccato che c’è chi prima di parlare le leggi se le spulcia tutte, gli è andata male.


Vendere parti di un comparto termale su cui si è definito e attivato un piano di rilancio è molto più proficuo che proporre a potenziali interessati un “comparto che crolla e che perde soldi anno su anno e sul cui futuro…. boh”. In quest’ultimo caso il venditore rischia o di non vendere o di svendere.


Supponendo di fare gli interessi dei cittadini montecatinesi, veri proprietari della cosa pubblica, abbiamo proposto un piano in quattro fasi: uno. Definizione dei beni immobili strategici (Tettuccio-Regina, Redi, Leopoldine+Tamerici, Torretta); 2. Mandato a vedere alle immobiliari delle banche gli immobili non strategici per cancellazione delle ipoteche; 3. Apertura di una nuova linea di credito per un piano di restauro-rilancio (a nostra stima circa 22 milioni di euro su valutazioni di costo parziali già espressi dalla società Terme, ovviamente a nostro avviso archistar simpatizzanti Pd dovrebbero stare alla larga dal progetto d’ora in poi); 4. Bando di concorso verso operatori accreditati per la gestione dell’erogazione del servizio termale.


Obiettivo: patrimonio immobiliare di pregio di proprietà pubblica affittato in gestione a privati in grado di offrire un insieme di Servizi Termali qualificanti.


Su Leopoldine abbiamo sviluppato un business case che mettesse in relazione il tipo di completamento del progetto con la profittabilità di erogazione dei servizi. Il risultato è che dopo la fase di lancio marketing si può arrivare a generare molto realisticamente ricavi per 10 milioni euro all’anno e anche di più, valori del tutto in linea con i dati di settore a livello nazionale.


Tutto questo è vuoto cosmico? Sui gusti non si disputa ma su alcune osservazioni non c’è nemmeno da soffermarsi troppo. Montecatini Terme è già stata mezza distrutta e martoriata da progetti privati in odore di mafie avallati da varie giunte. Quanto meno tutto il processo di dismissione delle quote Regionali dovrebbe essere eseguito sotto il controllo dell’autorità antimafia.


Speriamo di non arrivare a nuove elezioni comunali nella configurazione “Montecatini ex-Terme di Sopra” e “Montecatini ex-Terme Sottoverga”.

 
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13/2/2017 - 9:43

AUTORE:
Marco

Ho letto tutto d'un fiato e poi ho riletto quanto esposto dalla sig.ra Sandra Magnani e, non posso che complimentarmi con lei per l'analisi e le proposte fatte. Finalmente una cittadina che ha le idee chiare che, con un po' di presunzione vorrei divenissero le mie. Una sola aggiunta a quanto evidenziato: l'amministratore unico delle Terme, ed i consulenti : a casa e senza passare dal via. Abbiamo necessità di persone capaci e con idee.
Marco