VALDINIEVOLE - I "Consorziati Valdinievole" con Pietro Neri fanno il resoconto dell'assemblea del Consorzio 4 Basso Valdarno, che si è svolta ieri a Pisa e che si occupava anche dell'aumento delle tariffe nel nostro territorio.

"Com'è finita. Non si dovrebbero fare considerazioni a caldo, ma nel rispetto delle attese di molti di voi, provo a fare sintesi e rimando ai prossimi giorni qualcosa di più ragionato. È andata malissimo, nel peggiore dei modi per uno che crede nel confronto dialettico, anche aspro, ma rispettoso della dignità dell'interlocutore. Per noi è per alcuni consiglieri, che ringrazio (Daniele Bettarini e Pier Luigi Galligani), non è stata riconosciuta la dignità del proprio ruolo. E' stato ammesso a parlare solo Gino Biondi e l'ha potuto fare solo per 5 minuti ogni punto all'ordine del giorno senza alcun diritto di replica. I consiglieri hanno potuto parlare solo per tre minuti. I punti finali che riguardavano le dimissioni del direttore generale e del presidente sono stati ritirati perché "nessuno dei due le aveva presentate" (incredibile ma vero). A quel punto siamo usciti increduli di quanto stava avvenendo sotto i nostri occhi. Non aspettiamoci niente di buono e nei prossimi giorni decideremo tutti asieme cosa fare. Ringrazio anche l'amministrazione comunale di Montecatini Terme, rappresentata dall'assessore Franco Pazzaglini per la presenza in aula a nostro sostegno".

Di seguito anche l'intervento su Facebook di Gino Biondi, uno dei fondatori del comitato.

"Sono talmente deluso e schifato da questo modo di fare politica, che non ho neanche la forza di commentare a caldo l'esito dell'assemblea "farsa" che si è svolta a Pisa, e pertanto condivido e sottoscrivo quanto riportato dall'amico Pietro Neri che ha condiviso con me questa giornata. Forse la colpa è stata mia per non aver saputo argomentare a sufficienza le nostre richieste. Era come parlare a un muro di gomma, tutto gli rimbalzava addosso, ma non replicava nessuno. Che delusione. Chiedo scusa a tutti per non essere stato capace di portare a compimento il mandato ricevuto. Chiedo scusa a quelle persone che avevano risposto fiducia in me e che le ho deluse. Mi sono sentito come il popolo nel "Marchese del Grillo": 5 minuti di tempo, cronometrati dal presidente, per illustrare una realtà complessa e le ripercussioni che questi aumenti avevano tra i cittadini, specialmente pensionati, ma era come parlare al vento. Poi ci si domanda perché la gente non va più a votare. Questi sono i risultati di una politica arrogante e sprezzante di ciò che la gente chiede. Io sono io e voi sudditi non siete un c..o. Che schifo".