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Citofonare GATTO
PODISMO

Con i mille metri di dislivello sulla distanza di km 6, si è disputata a Cutigliano sulla montagna pistoiese l’edizione numero quattro della ‘’Doganaccia Vertical Trail’.

BASKET

Sta per partire la nuova stagione del Minibasket e Pistoia Basket Junior apre le porte della palestra “Einaudi” di via Pacinotti, nel centro città, per tutti coloro che si vogliono avvicinare al mondo della pallacanestro.

BOCCE

Lo sport delle bocce, un tempo orgoglio e tradizione radicata in molte comunità toscane, sta vivendo una crisi senza precedenti. La mancanza di ricambio generazionale, la chiusura di decine di società e il crescente numero di bocciodromi abbandonati sono segnali inequivocabili di un declino inarrestabile.

PODISMO

L’attività podistica è ripresa in pieno e la Silvano Fedi non manca di essere presente nelle varie manifestazioni.

JUDO

Presso la palestra My Club di Pieve a Nievole il Judo Valdinievole Montecatini  riprende la preparazione dopo la pausa estiva.

RALLY

Nuova soddisfazione, per Pavel Group,  nel fine settimana passato, al Rally “Città di Torino”, 39^ edizione di una gara dal passato prestigioso, che la struttura di Serravalle Pistoiese ha onorato con prestazioni di vertice. 

TENNIS

Il Tennis club le Torri di Serravalle Pistoiese, con il patrocinio del Comune di Serravalle Pistoiese, ha organizzato dal 7 al 18 agosto il Torneo di tennis San Lodovico che ha dato la possibilità a oltre 60 giovani tennisti di potersi sfidare nelle loro singole categorie. 

PODISMO

Il podismo non va in vacanza ed a Ferragosto era in programma la classica “Scarpinata del Fattucchio” in quel di Pian degli Ontani (PT). SILVANO FEDI immancabilmente protagonista con successo nella graduatoria di società ed ottimi piazzamenti.

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L'esposizione si terrà dal 2 al 16 settembre in piazza del Duomo, atrio del Palazzo comunale.

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La mostra ripercorre attraverso oggetti d'epoca l'attività ciclistica sul territorio quarratino.

Ferragosto nella valle
quanto caldo che mi assale.

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VALDINIEVOLE
Legambiente: "In Padule non è una guerra ai cinghiali, ma all'ambiente, Regione blocchi l'intervento"

16/8/2019 - 12:19

Legambiente ainterviene dopo la notizia della caccia ai cinghiali nell'area protetta del Padule.

"La notizia sugli abbattimenti di cinghiali dei prossimi giorni, all'interno dell'area naturale protetta “La Monaca-Righetti”, rappresenta un fatto nuovo di enorme gravità, comprensibile a qualsiasi persona dotata di un minimo buon senso: la caccia all'interno delle aree protette. Lo scorso anno, quando iniziò a delinearsi questo scellerato progetto, parlammo di situazione da “scherzi a parte”, ma adesso sembra che siamo finiti in un film dell'orrore, dai tratti piuttosto reali. E questo per vari motivi tutti estremamente allarmanti.

La prima cosa che balza agli occhi è la totale improvvisazione dell'intervento, da realizzarsi in un'area sensibile e attualmente in modo particolare, a causa degli effetti dei cambiamenti climatici e del periodo: -facciamo presente che ancora possono essere in atto tarde nidificazioni e comunque queste aree, a differenza del resto del “Padule”, mantengono delle zone allagate che danno rifugio agli acquatici, compresi gli uccelli già in migrazione e provenienti da territori lontani migliaia di chilometri. Infatti nell'articolo, si dice che “.. nessuno al momento sa fornire un numero preciso di passaggi di ungulati nella zona..”, il che lascia intendere che non non sia stato fatto ancora uno studio accurato della situazione a pochi giorni dall'intervento già deciso; e questo fatto contrasta fortemente con le linee guida per la gestione del cinghiale nelle aree protette, prodotte dal Ministero dell'Ambiente e dall'Ispra.

In queste ultime si prescrive uno studio accurato, prima di decidere gli interventi, in quanto le aree possono essere occupate dagli ungulati anche soltanto nel periodo venatorio, per poi traferirsi in altre zone. Nel nostro caso la zona che confina in gran parte con le aree protette, è rappresentata da canneti quasi ininterrotti estesi diverse centinaia di ettari, dove gli animali possono facilmente nascondersi.

E un'altra affermazione riportata nell'articolo di ieri, che farebbe sorridere se non fosse per la gravità della situazione, è quella che “... con un paio di battute di caccia i cinghiali si impauriscano e scappino da soli...”. Questo è quanto, secondo gli organizzatori, succederà in un'area estesa oltre 100 ha e in buona parte occupata da canneti allagati.Ma invece, secondo noi, quello che succederà è che sicuramente scapperanno gli uccelli acquatici, anche protetti, sensibili come tutti sanno al disturbo antropico.

E viene perciò da chiedersi: cosa è stato fatto da quando noi già diversi anni fa, tramite il circolo di Legambiente Valdinievole, abbiamo proposto un piano per prevenire i danni degli ungulati, prendendo spunto da iniziative sperimentate con successo, in altre aree della Toscana? E assolutamente incomprensibile, infine, risulta l'affermazione dell'assessore regionale Fratoni riportata nell'articolo, dove si dice che stanno procedendo a gara per l'utilizzo anche delle gabbie/trappola fuori dell'area protetta.

Pare evidente, ancora una volta, che l'intervento segua una logica contraria al buon senso e ad ogni prescrizione tecnica sensata: prima si spara all'interno delle aree protette e poi si mettono le gabbie all'esterno.Per questo, tutto ciò premesso,

Chiediamo alla Regione Toscana, insieme al Comune di Ponte Buggianese, alla polizia provinciale di Pistoia, al Consorzio di Bonifica e all'Ambito Territoriale di caccia:

- che venga immediatamente bloccato l'intervento, in quanto rischia di spaventare solo la fauna protetta presente in un periodo non lontano dalle aperture della caccia, previste anche grazie alla deroga concessa come ogni anno dalla Regione Toscana;

- che invece l'intervento venga effettuato solo all'esterno delle aree protette e preferibilmente con mezzi non cruenti, magari dopo aver effettuato attività di studio e monitoraggio, in grado di garantire interventi appropriati;- che solo dopo, siano previsti interventi all'interno delle aree protette, ed esclusivamente con metodi non cruenti e in periodi al di fuori di quello venatorio, compatibili con le attività di conservazione svolte all'interno delle aree in oggetto.

Nel caso si proceda a effettuare battute di caccia all'interno delle aree protette suddette, che violino le normative vigenti in materia, valuteremo l'opportunità di intraprendere azioni legali a tutela della fauna presente, danneggiata dal disturbo incautamente provocato".

Fonte: Legambiente
 
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