PESCIA - I tempi sono abbondantemente scaduti – 60 giorni dall'appalto regionale Estar per la sanificazione dell'ospedale di Pescia - ma tutta la partita dell'organizzazione del lavoro, orari e distribuzione carichi compresi, resta drammaticamente aperta. Con il rischio di 4 tagli di altrettanti posti di lavoro finora a tempo determinato. A lanciare l'allarme è Giovanni Bernicchi di Fisascat Cisl, unica organizzazione sindacale ad aver aperto lo stato di agitazione per la situazione perdurante all'interno della cooperativa Rekeep. "Si sta parlando di 54 persone di cui solo 3 full time – premette Bernicchi -. Gli altri sono part time, praticamente tutti impiegati in quelle mansioni da tanti anni, con una tipologia legislativa di contratto che non ammette decisioni calate dall'alto ma un percorso condiviso che, invece, non c'è stato. I lavoratori sono costretti a orari disagevoli e a turni di riposo che cambiano continuamente, con carichi di lavoro che è necessario rimodulare. Oltretutto qui stiamo parlando di un ospedale". Il punto chiave è anche questo: l'Asl nell'ultimo incontro, si è dichiarata insoddisfatta delle pulizie. "E' normale – commenta Bernicchi di Fisascat -.Secondo quanto mi riportano le lavoratrici, per fare un esempio, sono previsti appena 40 minuti per pulire un reparto compresi gli infetti, troppo poco. L'insoddisfazione dell'Asl non dipende da noi. Noi il lavoro lo sappiamo fare benissimo e da tanti anni, il problema è darci i mezzi e il tempo per farlo". "Ribadisco, si tratta di un ospedale e non di un ufficio qualunque – sottolinea Bernicchi -. Qui si gioca sulla pelle dei lavoratori ma anche degli utenti di ospedali pubblici, che quindi paghiamo noi tutti". Il piano non concordato degli orari di lavoro, secondo Rekeep, partirà lunedì, domani. "Chiediamo una marcia indietro immediata a Rekeep: il percorso sull'organizzazione del lavoro deve essere concordato e su questo attendiamo da tempo anche risposte dall'Asl".