Con una mozione presentata ufficialmente nella serata di giovedì, il consigliere comunale di Pescia Cambia Stefano Tanganelli, che di professione è medico di base, avanza diverse perplessità, raccolte dal capogruppo di Pescia Cambia Adriano Vannucci (che invia la nota che segue).

“Anche se in tarda serata la Asl Centro Toscana ha diffuso un comunicato stampa per fare chiarezza su servizio e orari , il problema del Cup resta in tutta la sua gravità. Tanganelli ha raccolto molte lamentele, le stesse che abbiamo ascoltato noi in questi giorni, da parte dei suoi assistiti e da parte di altri medici e personale sanitario.

Noi ovviamente non siamo certo contrari a evoluzioni digitali del servizio, e quindi ben venga il Cup 2.0 con la diffusione della possibilità di accesso attraverso le farmacie e online, ma solamente se affianca e amplia il servizio attualmente erogato, al quale le persone sono abituate.

Come ben dice Tanganelli, in questo momento di pandemia le difficoltà sono notevoli per tutti sul piano personale, famigliare, finanziario e sociale e non crediamo sia il caso di aggiungerne altre.

Infatti le lamentele arrivano dalla porzione della popolazione che ha meno dimestichezza con la tecnologia, ovvero la terza età, che hanno paura di vedersi complicato il già difficile accesso alla prenotazione delle prestazioni sanitarie.

Altro grosso problema è la nuova sede del front-office del Cup. Seppure lo spostamento è di pochi metri, insediare ora questi uffici nei locali della Ex-Filanda, già sotto pressione per le vaccinazioni e con tutti i limiti logistici che hanno evidenziato, non pare la scelta migliore per favorire una corretta affluenza di persone e garantire un deflusso senza problemi.

Con la sua mozione, che ovviamente appoggeremo con il voto favorevole in consiglio comunale, Tanganelli chiede che sindaco facente funzioni e la giunta chiedano informazioni e chiarimenti alla Asl Toscana Centro e una sospensione del trasferimento del Cup dalla collocazione attuale, sempre in via Battisti, ai locali della ex-Filanda. Una necessità importante per tutta la cittadinanza, visto che la comunicazione diffusa il 31 marzo avrebbe forse richiesto una maggiore diffusione e spiegazione, per comprendere bene gli effetti di questa importante novità sanitaria che, ripetiamo, non ci vede contrari, ma preoccupati per l’impatto nei confronti delle categorie meno al passo con la digitalizzazione imperante”.