Potere al popolo interviene sul Punto nascite.

"Il pensiero unico neoliberista colpisce ancora. Colpisce il nostro territorio già martoriato (Centro di ricerca del Padule, Alival). Lo colpisce in un settore vitale: la salute.

E’ infatti notizia di questi giorni che dal 1° giugno sarà chiusa l’attività del Punto nascite dell’ospedale di Pescia, E si parla anche della sospensione per 3 mesi dell’attività di day surgery.

La cosa, in parte non ci stupisce. E’ il frutto di una operazione di indebolimento dell’ospedale pesciatino che va avanti da alcuni anni: dalla mancata sostituzione del primario del reparto di ginecologia, alla chiusura del reparto di pediatria.

E alla fine anche i numeri (quelli decisisi da loro), complici anche i 2 anni di pandemia, sembrano dargli ragione.

In tutto ciò a perdere saranno i cittadini, soprattutto i meno abbienti, che piano piano, si vedranno togliere tutte le funzioni dell’ospedale del proprio territorio, per di più con i servizi territoriali da anni promessi che continuano a restare tali.

Nel provvedimento specifico, poi, a rimetterci saranno quelle mamme e quei nascituri che non potranno più ususfruire di quell’ambiente faniliare, intimo e rassicurante che offre l’ospedale di Pescia.

Tutto ciò non è accettabile. Mentre si trovano i soldi per aumentare le spese militari e salvare le banche, la spesa sanitaria continua ad essere inferiore alla media Ocse. E si ricorre ai tagli lineari di tremontiana memoria.

Noi di Potere al popolo nel denunciare tutto ciò ci adopereremo per contrastare questa scellerata decisione. E se i cittadini di Pescia e della Valdinievole volessero protestare contro queste decisioni, noi saremmo al loro fianco".