Cosa accomuna aziende come Marchesi Antinori, Argentiera, Badia a Coltibuono, Badia di Morrona, Baracchi Riccardo, Capannelle, Castello di Querceto, Cecchi, Corzano e Paterno, Costanti, Dei, Fontodi, La Porta di Vertine, La Rasina, Le Berne, Le Pupille, Panizzi Giovanni, Villa Petriolo, Pietro Beconcini, Rocca delle Macie, Ruffino, Salcheto, Salustri Leonardo, San Filippo, Tenuta La Novella, che rappresentano l'anima dei diversi territori toscani, con importanti realtà regionali come Giacomo Fenocchio, Cantina Tramin, Zymè, Arnaldo Caprai, Taverna, Tormaresca, Tenuta di Fessina e Donnafugata, alfieri rispettivamente di Piemonte, Alto Adige, Veneto, Umbria, Basilicata, Puglia e Sicilia?
Il fatto che domenica prossima presenteranno al pubblico le loro etichette in un banco d’assaggio aperto al pubblico presso l’AC Hotel di Firenze, denominato (guarda caso) Vini Giusti.
Tutti questi produttori, infatti, spiccano per segnalazioni di bontà e convenienza da parte delle guide e delle riviste di settore con vini proposti in una forbice di prezzo che parte dai 6/7 euro fino ad arrivare ai 45/50 euro.
Una giornata dedicata al rapporto qualità/prezzo declinato in tutte le possibili accezioni.
Bottiglie alla portata di tutte le tasche si cimenteranno in un confronto con i superpremium wines. Un cimento che si preannuncia di estremo interesse non soltanto per il consumatore comune ma anche per la critica più accreditata.
Palati togati (la commissione sarà presieduta da Daniel Thomases, Curatore della Guida I Vini di Veronelli) si cimenteranno in una degustazione tecnica allo scopo di determinare i migliori vini della giornata.
Nella prossima rubrica classifiche e considerazioni.