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PISTOIA
Cobas: "Cittadini si impoveriscono e scelgono la destra"

15/6/2022 - 8:56

Carlo Dami (portavoce dei Cobas) interviene dopo le elezioni amministrative.

"Con le note che seguono si cerca di fare i conti con il disastro politico determinato dall’ultima tornata elettorale che ha visto la prevedibile vittoria della destra pistoiese e in particolare del sindaco di Fratelli d’Italia, Tomasi.


I dati elettorali ci consegnano un quadro politico a tinte fosche che non fanno prevedere niente di buono per il futuro di Pistoia. La destra vince, ma è comunque necessario evidenziare che l’afflusso elettorale si riconferma, come nel 2017, intorno a un modesto 55%, il che significa che rispetto agli aventi diritto al voto rappresenta solo il 26,3%. Non va meglio per il centro-sinistra e per la Lista Branchetti che, rispetto all’intero corpo elettorale, rappresentano rispettivamente il 15,6% e il 6,9%. Di scarso rilievo le altre sei liste che, tutte insieme, totalizzano il 7,8%, con un misero 4,17% degli aventi diritto al voto.


Niente di nuovo, quindi, rispetto alla tornata elettorale del 2017. Infatti la stessa lista Branchetti altro non è se non l’aggregato di quelle “forze” politiche che nella precedente tornata avevano appoggiato la candidatura di Bertinelli e che oggi si sono presentate in forma autonoma rispetto al Pd solo per l’indigeribilità della candidatura della Fratoni. Una lista elettorale, quella di Branchetti, che oggettivamente non rappresenta un momento di rottura con il passato e che se si fosse arrivati al ballottaggio avrebbe senz’altro dato l’indicazione di voto per la Fratoni. Basti pensare che all’interno di questa lista è presente Sinistra Civica Ecologista un aggregato composto da vari soggetti, nato a ridosso delle ultime elezioni regionali per drenare voti di sinistra da convogliare sull’attuale presidente della Regione Toscana.


La lista Branchetti avrebbe potuto rappresentare una reale alternativa rispetto alla destra e alla “sinistra” liberista solo se avesse marcato una rottura radicale con il Pd, andando così a incidere su quel 45% di astensione che non si riconosce in nessuno dei due schieramenti e che è rimasto a casa, così come avvenuto nel 2017.


Analizzando il contesto in cui si è determinata l’ascesa politica della destra a Pistoia ci sembra evidente che la causa principale sia legata, così come accaduto in altre città, alle condizioni materiali di impoverimento dei cittadini come testimoniato da numerosi parametri statistici che pongono la nostra città agli ultimi posti in Italia e in Toscana, per quanto riguarda i servizi sociaii e i dati economici. Basti pensare che a Pistoia il tasso di disoccupazione si attesta all’8%, il più alto della Toscana, e che l’inflazione ha raggiunto il 6,2%, dato che colloca Pistoia al settimo posto fra le città dove il costo della vita è più alto.


Dentro questo clima di insicurezza, alimentato anche dalla pandemia e dalla guerra in Ucraina, il dato elettorale non fa altro che registrare il malessere prodotto dalla nuova composizione del lavoro e dall’impoverimento del ceto medio sottoposto ai nuovi rapporti di produzione. La crisi del Pd è in gran parte legata alla disgregazione sociale e del lavoro di cui lo stesso Pd è stato uno dei pilastri fondamentali e che segna indirettamente anche la Lista Branchetti che niente dice sulle trasformazioni strutturali che hanno modificato la nostra città.


In questo clima ha avuto facile presa la propaganda della destra sui ceti medi impoveriti, composti in gran parte da piccoli artigiani, commercianti, agricoltori, partite Iva, precari (spesso imprenditori di se stessi), cassaintegrati. Un clima in cui ha avuto facile presa la propaganda razzista contro l’uomo nero che arriva dal mare con il barcone che “ruba soldi e lavoro agli italiani”. Ne è testimonianza l’accanimento da parte del sindaco Tomasi contro l’accoglienza dei migranti a Vicofaro, con i tentativi reiterati (senza alcuna protesta da parte dell’opposizione) di chiudere un presidio importante di civiltà nella nostra città. Si è additata questa esperienza come il pericolo pubblico numero uno, invece di assumerla come risorsa per il nostro territorio, da sostenere ed aiutare per superare le difficoltà dovute alla presenza dei numerosi migranti generosamente accolti da don Biancalani.


Purtroppo niente è cambiato a Pistoia rispetto alle elezioni del 2017 e per questo non posso che riproporre quanto scrissi allora in merito all’attualità di una svolta radicale nei processi politici che si mettono in moto nella nostra realtà. Processi che devono essere in grado di far crescere dentro la materialità del conflitto sociale nuove soggettività capaci di riappropriarsi della politica per abolirla come forma separata dai bisogni quotidiani dei cittadini. Una politica che sia capace di inserirsi dentro le contraddizioni presenti nella molteplicità degli spazi sociali che queste elezioni hanno di nuovo messo in evidenza. Una politica dal basso non riconducibile al teatrino istituzionale che viene rappresentato nel Palazzo di Giano, il cui ruolo politico è prevalentemente quello di dividere i cittadini secondo interessi particolari, con il fine di sterilizzare il conflitto sociale, per ridurne la complessità e così poterlo utilizzare a proprio vantaggio".

Fonte: Cobas
 
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15/6/2022 - 10:18

AUTORE:
giovanni gorini

Leggo con atejsione l articolo.

Trovo due spunti che ho fatto miei da sempre :

Vicofaro additato come una terribile minaccia , ed ancor peggio col silenzio complice della opposizione .

La sx , o meglio il Pd e stato giustamente abbandonato , da chi arrivo' con la valigia di cartone per lavorare alla San. Giorgio, ed oggi teme di perdere quel che ha realizzato.
Votava pci ed ora si sente tradito.
La sx ha perso contatto con la realta' quotidiana e non ha argomenti per chi e sempre e si sente sempre piu' povero e minacciato.
La destra pur non facendo niente per risolvere questi problemi
,ha vinto per disperazione di una parte dell elettorato .
,La destra poi ha vinto con i voti che le sono stati assicurati dalla componente ,"agiata" che ha sempre sorretto il vincitore.
Se alle precedenti elezioni al primo giro la sx aveva il 45% ed ora a bocce germe il 29 , non credo sia solo perche,' Tomasi ha pavimentato d oro le strade di Pistoia.
Certo e' che aver fiducia nel miglioramento sociale con questa gente , e,' difficile da credere.