Federcaccia Pistoia replica a Cia e Confagricoltura.

"Attenti all’agricoltore mascherato! E’ di questi giorni la notizia che durante una seduta della competente commissione dell’Atc Pistoia 11, incentrata sulle tematiche relative agli ungulati e in particolare sull’organizzazione del prelievo in selezione della specie cinghiale, i rappresentanti delle associazioni agricole Cia e Confagricoltura, hanno espresso il loro voto contrario su alcuni provvedimenti che saranno in seguito discussi dal comitato Atc.

La contrarietà è stata espressa sulla reintroduzione del “buffer” o fascia di cuscinetto tra aree vocate e non vocate al cinghiale nelle quali la caccia di selezione al cinghiale potrà essere esercitata dai selecontrollori iscritti alle squadre stesse.

Una misura di buon senso, prevista dalla normativa che evita eventuali conflitti e tensioni tra cacciatori di selezione e squadre organizzate, per raggiungere in modo efficace gli obiettivi di prelievo e garantire contemporaneamente una gestione responsabile della specie anche in ordine alla realizzazione delle opere di prevenzione per i danni alle coltivazioni agricole. Attività che vedono in piena operatività i cacciatori e i distretti per la caccia in braccata e che rappresentano il primo livello operativo anche per le misure di contrasto alla Psa.

Questa decisione è stata contrastata dai rappresentanti delle due organizzazioni agricole anche con successivi comunicati stampa.

Non è nostra intenzione entrare nel merito della legittimità delle posizioni espresse dal mondo agricolo, sulle quali siamo sempre disponibili a confrontarci con piena disponibilità a ogni possibile e ulteriore approfondimento. La cosa che ci stupisce è che la posizione espressa dalla Cia sia stata rappresentata dal suo rappresentante nominato all’interno del comitato Atc - Luca Gironi - in quanto lo stesso, è anche un noto dirigente di Arci caccia Pistoia ma anche Toscana e nazionale. Un rappresentante ai massimi livelli di una nota associazione venatoria (scarsamente rappresentativa per numero di associati nella realtà pistoiese) che rappresenta una associazione agricola.

Ci viene da chiederci: a nome di chi parla costui? Le posizioni sono quelle della Cia oppure di Arci caccia che visita la sua inconsistenza associativa nella nostra provincia, porta “il verbo” sotto mentite spoglie?

Con il tempo lo scopriremo anche se un’idea ce la siamo fatta e non da oggi. Lo scopriranno anche i cacciatori e soprattutto i cinghialai, così sapranno nel caso anche chi ringraziare".