Lampo Urbino Taccola 1-3

LAMPORECCHIO. La Lampo colpisce, gioca un buon calcio per un tempo, ma non mette al sicuro il risultato. E poi soffre, va in confusione e perde, anche in modo pesante visti i tre gol incassati.

Dopo la battuta d’arresto rimediata mercoledì scorso contro la Massese, arriva la seconda sconfitta stagionale. Quella che non ci voleva. Perché matura davanti al pubblico amico dei Giardinetti e contro un volenteroso Urbino Taccola (da Uliveto Terme), relegato, prima del fischio d’inizio, nella penultima posizione con un solo punto in carnet. Ma a stupire è l’andamento dei 90 minuti. Di sicuro ci sono due cose: la partenza sprint dell’undici di mister Andrea Petroni e il blackout generale dalla mezzora in poi. Con gli ospiti che prendono ardore e ribaltano il match aiutati da un fato benevolo e dal signor Amici, arrivato da Ciampino forse un po’ affaticato. Fatto sta che, dopo sei minuti, una spizzata di Marrani manda in porta Leo, facile il tapin di punta. L’1-0 scalda gli animi. Fioccano altre quattro nitide occasioni (con una traversa di Greco). Ma il 2-0 resta nel cassetto. E la Lampo va in confusione. Gli ospiti avanzano con convinzione, partono traversoni e mischie in area. Il fattaccio che cambia definitivamente la gara si registra al minuto 44: un normale corner di Ferrucci trova impreparato Massaini che smanaccia nella propria porta. È il preludio alla disfatta. «Il primo tempo è stato discreto - dice Petroni - poi però i nostri attaccanti hanno iniziato a non muoversi a dovere. E se loro non si muovono la squadra soffre. L’episodio del calcio d’angolo ha colpito. I ragazzi hanno perso lucidità, il secondo tempo è da dimenticare, non facevamo tre passaggi di fila. Poi l’arbitro ha pensato a innervosire la gara». In effetti il signor Amici nel giro di dieci minuti concede un rigore dubbio ed espelle, con troppa severità, Sarmiento. La Lampo, già disunita, ora rimane anche in 10.

Il 3-1 in contropiede chiude il confronto, reso ancor più indigesto da un rosso diretto a Tafi, reo di un braccio innocuo, ma un po’ troppo alzato, che scalda ancor di più gli animi.

Partita da dimenticare in fretta.

PesciaUzzanese Albinia 0-0

PESCIA. «Questo è un punto che prendiamo in maniera molto positiva, arrivato in una situazione d’emergenza». È un Maneschi quanto mai pratico quello che commenta lo 0-0 casalingo del suo PesciaUzzanese contro l’Albinia. I neroarancio infatti sono scesi in campo senza i big del centrocampo (Cerri, Ruglioni e Galardini sono tutti infortunati) e senza la punta Lucie Smith, squalificato. Con una squadra piena zeppa di quote (quattro in campo, sei in panchina) il PesciaUzzanese ha disputato una buona gara rischiando pochissimo e creando anche un paio di palle gol. «Avevamo molte assenze e anche Montanelli, che era in dubbio prima dell’inizio, ha stretto i denti ed è andato in campo. Nel primo tempo abbiamo avuto un’occasione, comunque abbiamo fatto un punto contro una squadra che fino a oggi non ha mai perso - racconta ancora Maneschi - siamo calati nella ripresa ma per questa gara non abbiamo alcun rammarico, semmai ce ne sono per il risultato ottenuto con il Quarrata perché senza quella sconfitta avremmo avuto una bella striscia di risultati utili». Con l’infermeria affollata il turno di riposo della prossima settimana cade a pennello per il PesciaUzzanese che potrà quantomeno tirare il fiato e riorganizzare le idee. «Purtroppo recupereremo solo Smith che era squalificato mentre tutti gli infortunati staranno fuori ancora per un po’. Con la società parleremo per capire se ingaggiare qualche altro giocatore». A proposito di mercato c’è da segnalare il debutto di Stefano Pera, arrivato da una manciata di giorni e subito in campo. «Pera ha offerto una grandissima prestazione nonostante sia stato impiegato in un ruolo non suo - conclude Maneschi - conoscevo il ragazzo anche dal punto di vista umano, era fermo da maggio ma ha giocato subito bene». Soddisfatto del risultato anche il giovane Alessio Moriani, che racconta cosi la partita: «Per noi è un punto guadagnato, è stata una gara equilibrata, nel finale anche per colpa del caldo tutte e due le squadre sono calate».