Alessandro Rossi, capogruppo del Pdl in consiglio cimunale, interviene sulla politica pievarina.

"Leggo sulla stampa che alla Pieve cambiano gli scenari politici: l'affermazione non è corretta. Gli scenari politici sono gli stessi, ma dalla clandestinità si è passati all'ufficialità, con buona pace dei pievarini che hanno votato Udc, ritenendo di appartenere ad un partito di opposizione e accorgendosi invece di aver regalato voti alla sinistra, grazie ai soliti ma per adesso sempre efficaci inciuci della vecchia politica di poltrona.
Non devono scapicollarsi i segretari di partito del Pd e dell'Udc a rilasciare dichiarazioni rassicuranti sul futuro del paese, perché tutto sarà esattamente come prima, anzi più di prima, in nome del consociativismo più retrivo.
La credibilità ormai non appartiene più alla politica: partendo dal quadro nazionale e arrivando alle nostre realtà, questi giri di valzer dimostrano che l'attaccamento al cadreghino vale più di qualsiasi promessa elettorale.
L'opposizione consiliare alla Pieve non ha mai potuto contare sull'Udc, il cui rappresentante era sempre troppo preso tra smanie di protagonismo e imbarazzanti dichiarazioni per compiacere la maggioranza. Quando il sottoscritto lo diceva, in maniera più o meno esplicita, lo sdegno e lo stupore erano la risposta.
I fatti sono la migliore dimostrazione di quanto andavo dicendo, e continueremo a vederne delle belle. Purtroppo, e anticipo coloro che spesso mi consigliano di guardare in casa mia, quel che resta dell'opposizione è sconfortante, tra chi non può seguire l'attività consiliare per impegni personali, chi mi vede come fumo negli occhi unicamente perché non mi piego ai voleri assurdi di un partito ancora in cerca di identità, chi invece è telecomandato dalla Padania ma è da tempo senza batterie. I pievarini che mi hanno votato mi considerano l'ultimo dei Mohicani: con questo spirito porterò avanti il mandato".