Centocinquantamila persone hanno invaso ieri le strade di Firenze: un'invasione pacifica, colorata, ordinata e composta. Nel lungo corteo, che ha attraversato la città, scorrevano le coscienze di quelle persone pronte a ribadire il proprio “no” a tutte le mafie, all'illegalità e alle ingiustizie sociali.

“Semi di giustizia, fiori di corresponsabilità”: questo il titolo della manifestazione, organizzata dall'associazione “Libera”, nata nel 1995 e da allora sempre in prima linea nella battaglia contro le mafie e nella promozione di legalità e giustizia.

A questo importante appuntamento è stata massiccia la partecipazione proveniente dalla provincia di Pistoia: erano presenti alcune classi del triennio delle scuole pistoiesi Forteguerri/Vannucci, istituto Enaudi, liceo artistico Petrocchi, istituto agrario Anzillotti, Itis Fedi e dell'Iti Fermi di San Marcello Pistoiese.

A coordinare le attività della sezione pistoiese di “Libera” è Alessandra Pastore, professoressa della scuola Forteguerri/Vannucci, che ieri ha accompagnato personalmente i propri alunni alla giornata fiorentina. “Indirizzare i giovani alla legalità è fondamentale - racconta Alessandra -. Da 15 anni siamo impegnati nel formare i ragazzi in questo senso, tramite incontri e seminari. L'adesione entusiasta in massa dei giovani di oggi non può che essere un segnale incoraggiante”.

Anche nella solo apparente “isola felice” toscana la longa manus della criminalità organizzata è riuscita ad arrivare, o per meglio dire, edificare: l'ex hotel Paradiso di Montecatini Alto. La costruzione dell'edificio è stata bloccata nel 1996, dopo che la ditta costruttrice si era dimostrata appoggiata dalla Banda della Magliana. Da allora l'ecomostro è abbandonato a se stesso in un evidente stato di degrado.

“Siamo molto amareggiati di questa situazione di blocco - spiega la coordinatrice -. Nel maggio 2012 sembrava arrivato il momento del recupero dell'edificio, dato che i vari impedimenti legali e fiscali erano finalmente decaduti. Dopo pochi giorni, però, c'è stato un nuovo impedimento, dovuto al ricorso di un istituto di credito che vantava ipoteche sull'edificio. Risultato: tutto bloccato di nuovo”.

Le ipotesi di recupero non sono ancora avallati da progetti ufficiali, anche se da più parti si pensa che la demolizione, seguita da una riqualificazione dell'area, risulterebbe essere la scelta più saggia.

La professoressa Pastore prosegue: “Un altro tema caro a “Libera” è la lotta alla corruzione, in particolar modo nei palazzi del potere. A gennaio, insieme al Gruppo Abele, abbiamo lanciato un iniziativa nazionale, dal titolo “Senza corruzione riparte il futuro”: è stato chiesto agli onorevoli eletti alle ultime elezioni di firmare un documento di impegno verso la trasparenza, la responsabilità e la legalità”. I risultati sono stati però solo discreti: “Hanno firmato 71 senatori e 201 deputati. La raccolta di firme parallela da parte dei cittadini, invece, ha raggiunto le 162.000 unità, e sono in continuo aumento. Segno che tra i cittadini c'è la voglia di svegliarsi da quel “coma etico” che affligge la nostra società da tanto, troppo tempo” conclude Pastore.

Francesco Storai