Paolo Pucci, capogruppo consiliare del Centrodestra, interviene in tema di immigrazione.

"I temi sulla immigrazione clandestina, sullo ius soli, sul razzismo introdotti, affrontati e sostenuti dai livelli apicali delle gerarchie politiche e penso alla Boldrini, alla Kyenge, e a cascata a Pisapia, a Vendola e compagnia cantante, hanno purtroppo contagiato anche i politici locali tant’è che anche a Larciano durante una commissione il sindaco Pappalardo ha affermato che “gli italiani delinquono più degli stranieri. Infatti nelle nostre carceri solo il 30% sono stranieri ed il 70% sono italiani”.

Questa affermazione è a nostro parere totalmente demagogica e fuorviante in quanto in primo luogo non fa riferimento alle fonti da cui ha attinto in secondo luogo i dati risultano inesatti. Il rapporto della Fondazione Leone Moressa pubblicato dall’agenzia Adnkronos e ripreso anche da Radicali Italiani afferma che alla data del 13 maggio i detenuti stranieri presenti nelle carceri italiane erano 23 mila, quindi poco meno della metà dell’intera popolazione carceraria che secondo stime dell’associazione Antigone si attesterebbe a circa 60 mila unità. Quindi i detenuti stranieri sono il 40% e quelli italiani il 60% dell’intera popolazione carceraria.

In termini percentuali poiché la popolazione italiana, secondo dati Censis, è di circa 60 milioni e gli stranieri sono circa 5 milioni appare evidente che i detenuti italiani sono lo 0.06% dell’intera popolazione italiana mentre i detenuti stranieri sono lo 0.5% dell’intera popolazione straniera stanziante in Italia. In termini statistici questo vuol dire che ogni 2000 stranieri 10 sono detenuti mentre ogni 2000 italiani solo 1 è un detenuto,  il rapporto è quindi di 10 a 1 a favore degli stranieri.

Esporsi in termini numerici è noioso per chi legge, ma i dati statistici da sempre sono studiati in termini percentuali e quindi questo nefasto primato spetta proprio agli immigrati.

Voler quindi giustificare sempre e comunque l’operato degli immigrati, siano essi extracomunitari o comunitari, clandestini o regolari, è solo pura demagogia che inspiegabilmente pervade una parte politica, che sembra si senta investita dal dovere morale di preparare l’opinione pubblica a leggi favorevoli all’immigrazione soprattutto clandestina".