Un progetto che coinvolgerà oltre 3.000 ragazzi delle scuole elementari e scuole medie dei comune di Monsummano, Cerreto Guidi, Fucecchio, Larciano e Ponte Buggianese. Si chiama “Luoghi e memorie della nostra terra” l'iniziativa presentata oggi a Monsummano, che avrà al centro lo studio dei territori in cui si consumò la strage del Padule di Fucecchio del 23 agosto 1944.

“E' un occasione storica - ha affermato il sindaco di Monsummano, Rinaldo Vanni - in quanto è la prima iniziativa organizzata da tutti i 5 comuni legati a quella triste e sanguinosa vicenda".

“Luoghi e memorie della nostra terra” prevede un concorso che coinvolgerà docenti, studenti e le loro famiglie in un percorso di ricerca storico-didattica che, partendo dalle memorie individuali, condurrà al recupero e alla ricostruzione della memoria collettiva legata al territorio del Padule di Fucecchio negli anni della seconda guerra mondiale.

Saranno due le tematiche che il concorso intende focalizzare: i “luoghi della guerra”, passando dallo sfollamento, alle rappresaglie fino al drammatico eccidio, e i “luoghi del lavoro connesso all'area palustre”.

Una indagine, quindi, che andrà oltre le tematiche della guerra, proponendosi di conservare la memoria storica di un territorio importante e particolare come quello del Padule.

Il progetto vede la fattiva collaborazione del governo tedesco, che ha fornito 7.440 euro per l'organizzazione e per i premi che verranno assegnati alle prime tre sezioni classificate.bAlla presentazione di "Luoghi e memorie della nostra terra", infatti, era presente Antonia Weber dell'ambasciata tedesca di Roma: “Il governo tedesco ha molto a cuore il tema della memoria storica. Italia e Germania non devono dimenticare ciò che è accaduto ma al tempo stesso promuovere una nuova cultura, che porterà ad un idea di Europa sempre più unita”.

I ragazzi partecipanti avranno tempo fino al 30 aprile 2014 per consegnare i propri lavori alla giuria, composta da cinque docenti, una per ogni comune di appartenenza.

“Dobbiamo spiegare ai nostri bambini – afferma la professoressa Caterina Ranieri – la paura, l'incertezza e il dolore che i loro coetanei hanno vissuto 70 anni fa. Solo così potrà formarsi una coscienza comune di pace e rispetto che non permetteranno il ripetersi di orrori come l'eccedio del Padule”.

di Francesco Storai