“Se la medicina è di genere migliora lo stato di salute di tutta la popolazione”. E’ questa la sintesi estrema dell’importante iniziativa che si è svolta oggi all’ospedale San Jacopo di Pistoia “Salute e genere nella pratica clinica” e che ha visto una vasta partecipazione di operatori sanitari di tutte le professioni.

La medicina di genere, è stato ribadito, non è una nuova specialità ma garantisce un’equità di approccio diagnostico, valutativo e terapeutico sia negli uomini che nelle donne. Una strada che la Asl3 è intenzionata a percorrere in modo determinato e strutturato dal momento che ha istituito anche un “centro studi salute e genere” che si occuperà della sensibilizzazione degli operatori sanitari e della loro formazione, ma anche di iniziative di ricerca e di interventi che migliorino i percorsi assistenziali nell’ottica di riconoscere che la stessa malattia che colpisce sia l’uomo che la donna può presentare una sintomatologia, un decorso, una prognosi e una risposta farmacologica differenti.

A questo proposito esistono già numerosi studi ed evidenze scientifiche e cliniche che dimostrano l’esistenza di fattori di rischio per sesso e genere; individuare questi fattori per i sanitari significa indicare i trattamenti migliori e, per alcune patologie, arrivare anche a determinare diagnosi precoci come nel caso dell’Alzheimer. 

Uomini e donne, quindi, si ammalano in modo diverso, e diversi sono i periodi della loro vita (pubertà, andropausa, menopausa) ed inoltre non ci sono solo malattie femminile (per esempio osteoporosi) e solo maschili (infertilità).  Medicina di genere significa, inoltre, assicurare anche equità di accesso alle cure, alle prestazioni e ai percorsi assistenziali da parte degli uomini e delle donne. Situazione che non sempre si verifica e che ha creato degli svantaggi soprattutto nel genere femminile. Il centro studi della Asl3, il secondo della regione Toscana, dovrà anche rappresentare un luogo di studio e di ricerca e promuovere lo sviluppo di una rete su queste tematiche anche tramite la collaborazione e il coinvolgimento di tutte le istituzioni locali, le associazioni e di quanti sono impegnati su questa tematica.

 
All’incontro di oggi hanno partecipato, il direttore generale Roberto Abati, il direttore sanitario Lucia Turco, Anna Maria Celesti responsabile della commissione regionale permanente per le problematiche della medicina di genere, Gianfranco Gensini vice presidente I sezione del consiglio superiore di sanità, Giuseppe Seghieri coordinatore centro studi genere asl3, Flavia Franconi dipartimento scienze biomediche università di Sassari, Rosanna Abbate malattie aterotrombotiche Careggi, Francesco Cipriani dell'agenzia regionale sanità Toscana.

Sono stati presentati casi clinici reali dai seguenti medici della Ausl3: Grazia Panigada, Irene Chiti medicina, Marco Comeglio emodinamica, Franco Vannucci pneumologia, Paola Marini consultorio, Deanna Belliti endocrinologia, Carlo Adriano Biagini geriatria.