BUGGIANO - Il sindaco Andrea Taddei replica a Giacomo Grifò sui lavori al palazzo comunale.

"Niente confusione, nulla di personale. Ai toni "offensivi" della replica non mi adeguo. Intervengo però per dare una base di verità e rassicurazione su tutta la vicenda e dagli argomenti sollevati. Al di là delle affermazioni "romantiche" di Grifò la mia formazione tecnica mi porta alla sostanza dei fatti. L'intervento di recupero è stato, anni fa, oggetto di aggiudicazione con un ribasso di circa il 50%. Come detto l'impresa sta lavorando, a parer mio con buoni risultati oggettivi. La consegna di questo stralcio di lavori è contrattualmente prevista per la primavera prossima e, anche se così non fosse e se ci fosse necessità del proseguo di alcuni mesi ritengo che l'importanza, la delicatezza (si opera su una struttura con qualche secolo sulle spalle) e l'entità dell'intervento potrebbero essere ampia giustificazione per un risultato ottimale.L'appalto del secondo stralcio dei lavori (quello ultimo ed in corso) è stato nel 2011 per circa €1.250.000. L'aggiudicazione è stata con un ribasso di oltre il 50% a circa €600.000. La consegna dei locali è stata "a gradini" e dall'ultima consegna alla ditta di "spazi da ristrutturare" intercorrono, salvo mala memoria, 18 mesi per la consegna. La spesa è stata finanziata con Mutuo oltre a Contributo proveniente dalla Regione Toscana di circa il 60% dell'importo.

Certo, costruire magari una nuova sede comunale sarebbe stato più veloce ma questa non é stata - ritengo sapientemente - la scelta. I documenti e i dati richiesti di cui parla Grifò sono a disposizione di qualunque cittadino presso l'ufficio lavori pubblici a semplice richiesta. Se la volontà è quella di conoscere e verificare basta, anziché fermarsi all'ufficio protocollo a depositare lettere e richieste, salire ancora di un piano all'ufficio lavori pubblici domandare informazioni o copie di e su documenti. Se, invece, l'animo invece è populista e si necessità di visibilità allora dovremmo renderci conto che questo modo di fare non fa altro che creare un lavoro in più in parte evitabile agli uffici già di per sé sommersi di "carte". La trasparenza deve essere garantita, il presenzialismo e la "necessità" verosimilmente di apparire, è altra cosa".