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PESCIA
Consiglio comunale "cancella" il Business Park, Niccolai (Pd): "Sarebbe stata la fine per agricoltura e floricoltura"

1/2/2017 - 15:03

Il capogruppo del Pd-Pescia è di tutti, Marco Niccolai, interviene sul Business Park.

 

"Esattamente cinque anni dopo il consiglio comunale ha cancellato di fatto la previsione del cosiddetto Business Park, che l'allora maggioranza di centrodestra volle fortemente nel piano strutturale votato il 31 gennaio 2012. Il 31 gennaio 2017 il consiglio comunale ha annullato nei fatti questa scelta che prevedeva un'area produttiva pari a circa 130 ettari che sarebbe andata da Alberghi fino a Pesciamorta.


Si voleva mettere la parola fine al nostro settore agricolo e floricolo, definito "in declino" nonostante la presenza di decine di aziende attualmente operanti, e si interveniva in un'area con forti problemi idraulici, come hanno dimostrato purtroppo alcune alluvioni negli anni.


Abbiamo combattuto una difficile battaglia politica assieme ai tantissimi cittadini che si sono mobilitati contro questa scelta sbagliata fin dall'inizio, non solo votando contro quel piano nel 2012 quando eravamo all'opposizione ma anche presentando interrogazioni e richiedendo infine un consiglio comunale aperto nel 2013, che non fu mai fatto svolgere.


Sono stati i cittadini a pronunciarsi con il loro voto premiando il nostro programma alle elezioni amministrative del 2014. Abbiamo battuto la sfiducia e scetticismo di chi pensava che non saremmo mai riusciti a concretizzare questo nostro obiettivo. Invece lo avevamo detto e lo abbiamo fatto.


C'è chi chiacchiera di riduzione del consumo di suolo, di difesa dell'ambiente e dell'agricoltura; e poi ci siamo noi che non chiacchieriamo ma facciamo scelte concrete in questa direzione. Un risultato raggiunto grazie, innanzitutto, alla mobilitazione straordinaria di centinaia di cittadini che, fin dal 2012, hanno chiesto con forza che questa scelta così impattante fosse superata. Una grande pagina di mobilitazione civica a cui, come consiglieri comunali del Pd, demmo voce in consiglio.


Grazie a loro, al sindaco, alla giunta (in particolare all'ex assessore Cecconi che ha iniziato questo percorso e all'assessore Lucia Guidi che ha seguito passo passo l'iter) e alla struttura comunale. La maggioranza ha votato compattamente in tutte le votazioni questo provvedimento. Una scelta politica radicale e coraggiosa, una prova di coesione importante il cui merito va a tutti i consiglieri del gruppo Pd - Pescia è di tutti. Lo avevamo detto in campagna elettorale, lo abbiamo fatto".

 
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3/2/2017 - 9:42

AUTORE:
Luciano

Ma se la zona è a rischio idrogeologico, come si può pensare di costruirci un polo industriale o artigianale ? Mah

2/2/2017 - 21:38

AUTORE:
roberto

Oramai la floricoltura, dopo il trionfo degli anni 50, se ne è andata in fumo, per mancanza di rinnovamenti tecnologici e strutturali. Oramai il sopravvento è stato preso dal mercato estero e da quello che offre prodotti piu'conpetitivi. Non rimane altro che che queste zone, siano adibite a centri industriali, commerciali e vivaistici, da dare lavoro ai giovani. Col tempo non troppo lontano, si dovra' rivedere quanto deliberato in consiglio alcuni giorni fa

2/2/2017 - 14:36

AUTORE:
Giovanni Gentile

Il Consiglio Comunale ha cancellato la previsione della nuova zona artigianale di Pescia (business Park) che l’ex maggioranza di centrodestra aveva inserito nel piano strutturale votato il 31 gennaio 2012. Da parte della maggioranza, che ha votato compatta il provvedimento, si è parlato di “una scelta politica radicale e coraggiosa, una prova di coesione importante” “raggiunto grazie, innanzitutto, alla mobilitazione straordinaria di centinaia di cittadini”, che “l’area produttiva proposta dalla vecchia amministrazione di centrodestra sarebbe stata fortemente impattante in un territorio con forti problemi idraulici” e che “si voleva mettere la parola fine al nostro settore agricolo e floricolo”. Tante belle parole ma questa drastica decisione non ci convince affatto. La nuova area produttiva di circa 130 ettari, già ridotta dalla giunta Marchi, poteve essere eccessiva e ulteriormente ridotta, con la presentazione preventiva e dettagliata agli operatori floricoli, coinvolgendoli nelle scelte amministrative. Una riduzione dell’area artigianale con il coinvolgimento dei residenti avrebbe molto probabilmente permesso di individuare un’area sulla quale permettere investimenti e conseguente occupazione, per i nostri giovani e istallare quelle attività economiche che, nella garanzia del minimo impatto ambientale, avrebbero permesso lavoro per i molti disoccupati del nostro Comune. Già negli anni ’50 al pesciatino Ferdinando Innocenti, importante industriale italiano, fu impedito di istallare nel territorio comunale a sud di Pescia una fabbrica in quanto quei terreni erano tutti a vocazione floricola in un momento che il settore tirava alla grande e produceva occupazione e ricchezza. Ma siamo sicuri che il florovivaismo pesciatino sia ancora sempre florido come negli anni ’50 o la produzione sia sensibilmente diminuita a scapito della commercializzazione e dell’importazione di fiori anche esteri prodotti a basso costo? Non sarebbe stato meglio un maggiore equilibrio della superficie delle aree tra terreni rimasti a vocazione agricola e floricola ed altri magari non più produttivi per istallarvi altre attività?
Lo stralcio da parte della maggioranza di centro sinistra dell’intera zona artigianale “Fu vera gloria?” Ai posteri l’ardua sentenza. Giovanni Gentile Coordinatore Associazione Italia Domani-Pescia