Gent.ma sig.ra Magnani, lei ha perfettamente ragione, del raddoppio della ferrovia ne viene parlato da ben oltre 30 anni. E’ altresì vero che nessuno ha pensato di riservare, nei piani urbanistici, un percorso alternativo, zona sud vero? Su cosa dovremo sorbirci mi trovo in disaccordo con lei, sia perché sono convinto che le cose rimarranno per altri 30 e più anni nello stesso stato dell’arte di oggi, sia perché ritengo che la sopraelevata non sia un mostro. La sopraelevata è una soluzione “FATTIBILE” (le altre vedi l’interrata e lo spostamento non le considero fattibili) in tempi rapidi che libererebbe dall’ergastolo i cittadini della zona sud (mi perdonerà se sono un po’ campanilista) e sicuramente sarebbe l’occasione di rivedere l’assetto urbanistico della città, cercando di limitare o estirpare il degrado dell’area ex pattinaggio (via Cividale). Le cose che potremo predisporre sul piano urbanistico potrebbero essere, in caso di sopraelevata, l’allungamento di via Castellacci sino ad arrivare vuoi in via Manin passando dall’ex tornello pedonale dietro la clinica Santa Rita e contemporaneamente sbucare, sempre su via Manin all’altezza dell’ex mercato ambulante che, a mio modo di vedere, dovrebbe tornare alla localizzazione originaria. In contemporanea potrebbe essere raddoppiato il parcheggio di via Leonardo Da Vinci a toccare via Castellacci. Avremmo guadagnato tanti posti auto vicinissimi al centro, consentendo alle attività commerciali e alberghiere, di trovare un minimo respiro. Ancora molte sarebbero le cose che potremmo fare abbattendo ad esempio il muro di cinta dell’ex Lazzi e in parte della piccola stazione centro che andrebbe ridotta in modo tale da dare continuità con il parco di via Cividale. Potrei continuare ma, a che scopo. In sintesi vorrei dire che piangere sul latte versato non serve a nessuno, trovare colpevoli nemmeno mentre invece essere propositivi aiuterebbe, lei non crede? Perché le sue capacità non le mette a frutto dando una mano a chi vorrebbe una Montecatini unita e diversa, proiettata al futuro ed al recupero di turisti e quindi di posti di lavoro. Se posso permettermi un consiglio; smetta di pensare al passato e guardi al futuro fattibile quello non fattibile diviene solo un esercizio mentale e lessicale.
La saluto cordialmente.
Valerio

Molte cose risultano impossibili se non pianificate per tempo. Del raddoppio della ferrovia se ne parla almeno da trent'anni ma nessuno ha pensato di riservare nei piani urbanistici un percorso alternativo. Ora dovremo sorbirci il mostro, a raso o in sopraelevata sempre mostro sarà. E la cosa che meno mi piace è che i cittadini l'hanno saputo solo perché sono partiti gli espropri a Pieve a Nievole.