Nel fine settimana appena trascorso i carabinieri del comando provinciale di Pistoia hanno perseverato nella loro azione di sostegno alla popolazione e di dissuasione nei confronti di chi non ha ben recepito l’importanza di continuare a rispettare le normative finalizzate al contenimento del fenomeno pandemico Covid-19

Purtroppo, complice il bel tempo, le temperature gradevoli e un ingiustificato senso di sicurezza dovuto alla progressiva diminuzione delle misure dovuto all’ingresso del nostro Paese della cosiddetta “fase 2”, già dalla mattinata di venerdì, mentre venivano effettuati una serie di posti di controllo da parte delle pattuglie dei nuclei operativi e radiomobili e delle stazioni dipendenti dalle tre compagnie di questo provinciale, i militari hanno dovuto elevare un numero relativamente consistente di contravvenzioni evidenziando il fatto che in molti oramai stanno iniziando a prendere meno seriamente le regole sul distanziamento sociale, sfruttando ogni scusa possibile pur di poter uscire dalla propria abitazione e facendo spesso ricorso ad interpretazioni della normativa vigente quantomeno pittoresche.

In totale, nel weekend, in provincia sono state controllate 864 persone 66 esercizi commerciali, elevando 16 contravvenzioni ai sensi dell’art 4 comma 1 del decreto legge nr 19 del 25.04.2020

In particolare: nella prima mattinata di venerdì, durante un’attività di controllo del territorio svolta in Sambuca Pistoiese dai militari della locale stazione carabinieri, unitamente a quelli del nucleo operativo e radiomobile di San Marcello Piteglio e della stazione carabinieri forestali di Sambuca Pistoiese, sono state fermate tre persone, due di nazionalità francese e una ragazza italiana residente in provincia di Parma, che avevano trascorso la notte presso la “comunità elfica” che abita da tanto tempo in quelle zone.

Alla richiesta di fornire giustificazioni in merito alla loro presenza in loco, i due stranieri tentavano di giustificarsi affermando che, dalla Francia, stavano rientrando verso il proprio domicilio in Roma, allorquando avevano avuto un problema meccanico alla propria autovettura che li aveva costretti a fermarsi.

In realtà i militari, avendo il sospetto che i due si fossero volontariamente recati in Sambuca per partecipare alla “Festa della Luna”, tenutasi appunto la sera precedente, decidevano di approfondire il controllo, accertando che l’autovettura dei due stranieri era perfettamente marciante e contestando ai due di trovarsi a diverse centinaia di chilometri dal tragitto più breve che collegava la Francia a Roma. Entrambi quindi venivano contravvenzionati, unitamente all’altra ragazza che viceversa affermava candidamente di aver partecipato alla sopra citata festa.