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VALDINIEVOLE IERI
di Emanuel Carfora
Termalismo: vita, morte e miracoli

30/9/2012 - 14:11

Con questi versi il poeta Giuseppe Giusti dava parola alle formidabili acque di Montecatini (Parla il mascherone della fonte del Tettuccio, 1835), a ragione considerate, ieri come oggi, un prodigio contro i disturbi dell’apparato digerente:

 

Io sono probatica

Fonte novella

Propizia ai fegati,

 E alle budella.

Non ho gli antidoti

Dell’Uomo-Dio,

Ma i miei miracoli

Li faccio anch’io

 

Frequentatore abituale delle terme, il poeta andava a ‘passare’ le acque ai Bagni ospite del padre Domenico, fra i più valenti amministratori delle Regie Terme di Montecatini: recentemente è stata a lui intitolata la piazza dinanzi lo stabilimento Tettuccio. Proprio in quegli anni, il cav. Domenico cooperava con l’architetto Luigi de Cambray Digny per la realizzazione dell’antica chiesa dell’Assunta (1833), edificio neoclassico incredibilmente smantellato nel secondo Novecento(!).

Dopo il 1958, dunque, l’immagine della città fondata nel Settecento su disegni di Gaspare Maria Paoletti, perdeva il simbolo religioso ottocentesco e si apprestava a cambiare ancora veste, aperta verso uno sviluppo urbanistico, demografico ed economico di dimensioni ragguardevoli rispetto agli anni immediatamente precedenti.

Ancora sfogliando la biografia di Domenico Giusti, ci accorgiamo che fu lui a fondare lo stabilimento di Grotta Giusti a Monsummano Terme.

La caverna fu scoperta casualmente nel 1849 – potremmo anche dire miracolosamente (!!) – in terreni di sua proprietà: in pochi anni la grotta divenne famosa in tutta Europa grazie all’eco prodotto dagli ambienti culturali e scientifici fiorentini, già attratti dalle cure idropiniche montecatinesi.

Questo successo spinse anche la famiglia Parlanti di Monsummano ad aprire un nuovo stabilimento (1864), ampliando ulteriormente il comparto termale della Valdinievole. Già dagli inizi del ‘900 il concetto di termalismo della ville d’eaux di Pietro Leopoldo di Lorena si era disciolto, senza grandi cesure, in una più aggiornata offerta turistica dei Bagni di Montecatini, pronta a soddisfare con successo le richieste di curanti che appartenevano ad una società profondamente cambiata.

Non possiamo affermare la stessa cosa in merito alla situazione attuale, quella dei frenetici anni duemila, dove riscontriamo invece forti cesure rispetto al passato.

A Monsummano Terme, nonostante lunghi interventi di ampliamento e restauro, lo stabilimento Parlanti è inattivo e versa in stato di abbandono (!!!). Una situazione assolutamente diversa, per fortuna, possiamo registrarla nel caso dello stabilimento di Grotta Giusti, dove alla eccezionalità della cavità sotterranea è stata abbinata la riqualificazione del prodotto termale, in particolare con la realizzazione della piscina a cielo aperto. Anche le terme di Montecatini, non senza difficoltà, stanno affrontando un indispensabile rinnovamento delle architetture, delle offerte termali e della stessa immagine da presentare oltre i confini nazionali.

Un processo necessario, come dimostra il caso di Grotta Giusti – nella totale consapevolezza che le due realtà non sono assolutamente paragonabili – affinché il termalismo di Montecatini possa avere un nuovo corso.

I ‘miracoli’ delle segrete cavità sotterranee e delle acque di Montecatini, ci hanno consegnato un patrimonio unico, sicuramente da salvaguardare, ma da promuovere con diverse formule e nuovi linguaggi rispetto al passato: un operazione non semplice, soprattutto dopo la crisi economica iniziata nel 2008.

In ogni modo, sarà inutile e pretestuoso continuare a ripiegare su atteggiamenti nostalgici. In questo modo rischieremo di arrivare a rimpiangere i tempi di Ugolino da Montecatini, quando nel suo Tractatus de Balneis del 1417 raccontava di contadini e mercanti provenienti da Pistoia, Lucca, Prato e Firenze, impegnati a bere e rigurgitare quantità incredibile di acqua, ottenendo risultati ritenuti miracolistici:

 

Quest’acqua scioglie mirabilmente il ventre e provoca il vomito; apre le oppilazioni soprattutto dei reni e scioglie talvolta i calcoli […]. Vidi alcuni bere perfino un barile di quest’acqua e poi espellerla limpidissima.

 

Forse è auspicabile aspettare (ma non troppo) la riapertura delle nuove terme Leopoldine.

 

 


 

 

La rubrica mensile VALDINIEVOLE IERI, curata da Emanuel Carfora, è destinata ai numerosi lettori del quotidiano on-line VALDINIEVOLE OGGI. Attraverso articoli che spazieranno in varie discipline – dalla storia all’arte, dalla letteratura all’archeologia, con il contributo di altri autori – la rubrica cercherà di avvicinare i lettori ad argomenti che saranno sempre di grande attualità.

 

NOTA BIOGRAFICA

Emanuel Carfora è socio della Cooperativa Giodò e si occupa principalmente di didattica museale per la storia, la letteratura e l’arte. Laureando in Storia presso la facoltà di Lettere e di Filosofia di Firenze, le sue attività di studio e di ricerca si sono concentrate soprattutto sul territorio della Valdinievole, intervenendo a giornate di studio e convegni nazionali. Da diversi anni collabora in modo assiduo con il Museo della Città e del Territorio di Monsummano Terme e partecipa alle attività dell’Associazione culturale Amici di Casa Giusti.

 

 

Apparato iconografico

Le cartoline postali della galleria fotografica fanno parte dell’Archivio digitale di cartoline d’epoca del Museo della Città e del Territorio di Monsummano Terme, consultabile on-line sul sito: http://cartoline.museoterritorio.it/

 
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14/10/2012 - 11:49

AUTORE:
Emanuel Carfora

Gentile sig. Bernardini,
la ringrazio per le attenzioni che ha dedicato alla rubrica e per aver lasciato un commento.
Nel risponderle colgo l'occasione per approfondire il tema da lei posto, in modo da fornire ulteriori informazioni a tutti i lettori.

Fino al 1859-60 i toscani furono sudditi di S.A.R. il Granduca di Toscana: l'appellativo sua altezza reale (S.A.R.) indicava la piena sovranità del granduca sullo stato toscano. Il termine 'Regie Terme' era in questo caso riferito al fasto della casata Asburgo Lorena, ancora regnanti quando nel 1818 fu istituita la Deputazione Regia delle Terme di Montecatini. Di questa deputazione fece parte il cav. Domenico Giusti - fedele suddito di Leopoldo II - fino all'anno della sua morte (1861). Il termine 'regio' indicava tutto ciò che era riferibile a sua altezza reale il Granduca, quindi in modo analogo possiamo pensare alla Palazzina Regia, alla Strada Regia, al Bagno Regio, al Regio Casino, alla Deputazione Regia: un tipo di terminologia che già era presente nel '700 e che troveremo anche dopo l'unità d'Italia. Certamente cambiarono i regnanti - Medici, Lorena, Savoia - ma nel linguaggio certe consuetudini rimasero quasi le stesse, durante e dopo il periodo granducale in Toscana.
Non volendo dilungarmi troppo, aggiungo solo che pure nei documenti archivistici di inizio '800 troviamo questo tipo di appellativo. Ad esempio nell'intestazione delle lettere dei vari deputati; oppure penso ai carteggi delle "Regie Terme di Montecatini" nel fondo Prefettura dell'Archivio di Stato di Lucca, dove sono riportati, fra le altre cose, i rendiconti amministrativi della Regia Depositeria.
Questi argomenti sono stati trattati molto attentamente in molti studi, qui segnalo il più recente lavoro di Roberto Pinochi, I bagni di Montecatini nell'Ottocento. Le Terme e la comunità dalla restaurazione lorenese a Firenze capitale (1815-1865), Lucca, Maria Pacini Fazzi Editore, 2010.
Un libro bellissimo!

Emanuel Carfora

12/10/2012 - 21:47

AUTORE:
Fulvio Bernardini

una piccola precisazione: quando amministrava il babbo del poeta Giusti le Terme non erano ancora "REGIE" ,avevamo il Granducato.(Asburgo-Lorena)

Cordialmente

Fulvio Bernardini