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Uccide il compagno di stanza a colpi di accetta: nel 1998 aveva già massacrato la fidanzata a bastonate

17/1/2014 - 13:45

Un banale litigio su una luce lasciata accesa in camera da letto ha scatenato il raptus omicida di Gianluca Lotti, 38enne pistoiese affetto da problemi psichici.

Lotti ha ucciso nel sonno il 55enne Massimo Tarabori, colpendolo per circa 15 volte con un'ascia. Entrambi erano ospiti della casa famiglia “Un popolo in cammino” di Massa e Cozzile, specializzata nel recupero di soggetti affetti da problemi psichici di lievi entità.

L'efferato delitto è avvenuto alle 22:40 di ieri sera. Dopo aver discusso animatamente con Lotti, Tarabori sarebbe andato a dormire nella sua stanza, spegnendo la luce di camera. Poco dopo dopo Gianluca Lotti, brandendo un'accetta, avrebbe colpito due volte Tarabori nel sonno, prima alla tempia e poi alla gola. Come se non bastasse Lotti ha acceso la luce, ha indossato dei guanti in lattice e ha continuato a infierire sul corpo ancora in vita di Tarabori, impossibilitato a urlare in quanto il colpo alla gola gli aveva reciso la trachea. La furia omicida del giovane si è scatenata in ancora 15 fendenti (l'ultimo dei quali nel cranio), che hanno straziato il corpo della vittima.

Dopo l'omicidio Lotti, con lucida freddezza, ha fatto una doccia e ha preparato la borsa per la detenzione in carcere. Solo intorno alle 23:30, circa 50 minuti dopo l'omicidio, il killer ha telefonato al 113, che è intervenuto in maniera tempestiva: i poliziotti, una volta arrestato il giovane, sono entrati nell'abitazione, trovandosi davanti una scena raccapricciante.

Subito portato in caserma e interrogato, Lotti avrebbe confessato l'omicidio, sottolineando come le liti con Tarabori (sempre di futili motivi) andassero avanti da settimane. Nel video sotto riportato (...)

 

 

(...) Lotti viene scortato dai poliziotti fuori dal comando della Polizia di Montecatini, diretto in carcere. 


Gianluca Lotti si era già reso protagonista in passato di un delitto: aveva ucciso la fidanzata in centro a Pistoia nel 1998. La vittima, Silvia Gianni, di 20 anni, venne colpita con un bastone e finita con una trivella. In primo grado a Lotti fu riconosciuta la seminfermità mentale e venne condannato a 24 anni di carcere. Prima ancora di questo primo omicidio, il giovane era già stato arrestato per furti e rapine.

Diversa la storia di Massimo Tarabori. Il 54enne era incensurato e viveva nella casa famiglia di Massa e Cozzile da alcuni anni. Era affetto da una lieve schizofrenia e da alcuni disturbi motori che comunque lo rendevano autosufficiente.

Gianluca Lotti era ospitato nella casa famiglia in regime di “libertà vigilata”. Adesso è accusato di omicidio premeditato aggravato da futili motivi. La premeditazione gli sarebbe stata contestata in quanto Lotti avrebbe prelevato l'accetta il giorno prima dal deposito degli attrezzi della casa famiglia, tenendola nascosta nel sua stanza fino a ieri sera, quando è servita per compiere l'insano gesto.

 

di Francesco Storai

 
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18/1/2014 - 23:37

AUTORE:
Marruota1970

Uccide compagno di stanza . Ha ucciso il compagno di stanza . Uccide il compagno di stanza.... Tutti titoli così, non c'è n'è uno che incomincia ;"viene ucciso dal compagno di stanza" ... Tutti che parlano del delinquente,di quel poveretto che é morto in maniera atroce e senza nessuna colpa,ne parlano tutti in maniera marginale.

18/1/2014 - 13:31

AUTORE:
Marco D.

Concordo in tutto e pertutto con quanto scritto da Daeyma...
Rinchiudere il tizio in cella con i giudici tutti che si sono occupati delle vicende precedenti...

La giustizia italiana fa pena!!!

18/1/2014 - 9:38

AUTORE:
Elena

Mi correggo...la fidanzata, se non avesse incontrato Lui, ORA avrebbe SOLO 36 anni e non 46 come ho scritto in precedenza e Lui è già fuori ?!?

17/1/2014 - 20:34

AUTORE:
Paolo

Vorrei solo ricordare che questo fatto, negli Stati Uniti (paese civile e democratico), non sarebbe potuto accadere perché l'avrebbero giustiziato dopo il primo omicidio.

17/1/2014 - 18:46

AUTORE:
daeyma

visto il fatto e gli antefatti suggerirei di rinchiudere nella stessa cella insieme a lui anche i giudici coinvolti nella scarcerazione .

17/1/2014 - 17:58

AUTORE:
Elena

Ma come si può affidare ad una struttura specializzata nel recupero di soggetti affetti da PROBLEMI PSICHICI DI LIEVI ENTITÀ !!! ... Ho letto bene l'articolo ? Aveva ucciso una ragazza di 20 anni ...che oggi, se non avesse incontrato nella Sua vita questo disgraziato, forse sarebbe ancora viva...perché avrebbe ORA 46 anni... Mah !

17/1/2014 - 14:35

AUTORE:
Luciano

Ma mi sorge una domanda, cosa ci faceva fuori se era stato condannato a 24 anni per omicidio?
Sono passati 16 anni dall'omicidio della fidanzata nel 1998......A scusate dimenticavo che siamo in Italia e la giustizia funziona così!