Sono un cittadino che, nello scorso mandato, ha votato per il Sindaco Pappalardo e che riconfermerò il mio voto anche stavolta.
Non c'è niente di male a pensarla diversamente, anzi, quello che è sbagliato e scorretto è rimanere nella stessa maggioranza, pur pensandola diversamente, solo per creare confusione all'interno della stessa.
E' stato detto e ridetto in tutte le salse, ma sembra di non parlare la stessa lingua, o meglio, la cosa è chiara ma si fa finta di non capire perchè la paura, a ridosso del voto, fa 90 e anche di più.
E' del tutto inutile fare i nomi di ex consiglieri PD che si sono convertiti ad Alternativa, li conosciamo tutti, visto il caos che hanno causato nella maggioranza e che non hanno avuto l'onestà di DIMETTERSI!!!
Allora, di cosa stiamo parlando, di libertà di parola, che è sacrosanta, o di ONESTA'?
Buon lavoro Sindaco, spero mi accompagni ancora per i prossimi 5 anni e credo che stavolta ne sia uscito fortificato dalla recente esperienza e sono sicuro che affronterà le cose con maggiore sicurezza e fermezza, senza lasciarsi intimidire.
BUON LAVORO A TUTTO IL GRUPPO.

ma scusate, il candidato a sindaco ha la ricetta per uscire dalla crisi quinquennale dell'edilizia, e non lo dice a tutta Italia? Avvertite, Renzi, Napolitano, Confindustria, CNA, tutti, fate qualcosa!
Poi una piccola notazione, se chi ha un'idea diversa viene definito non sincero o traditore, significa avere un'idea di democrazia particolare, quindi i nuovi sono stati scelti su questa base?

La campagna di Impegno Comune per Larciano, alla quale ho assistito, si è basata sul vittimismo , sul motto berlusconiano "Non mi hanno fatto lavorare! ", sul denigrare ed attaccare gli altri.
La campagna elettorale di Alternativa per CAMBIARE LARCIANO,invece è stata piena di proposte, spesso nate dall'ascolto dei propri concittadini.
Chi ha partecipato agli incontri delle diverse liste , può testimoniarlo.
Certo è molto singolare che il favorito scenda in una polemica sterile, attaccando gli altri, spero non sia mancanza di progetti condivisi con la cittadinanza o volontà di nascondere i problemi del mandato appena concluso.

Alessandro Fagni ci inoltra una lettera scritta e firmata da un gruppo di esponenti del Pd locale.

"Con piacere e con richiesta di pubblicazione, vi inoltro il testo dell'appello al voto che e' stato predisposto e firmato da alcuni iscritti ed ex consiglieri del Pd per sostenere la lista civica "Alternativa per Cambiare Larciano" e Adriana Niccolini, anziché il sindaco uscente.



L'importanza dell'appello per la comunità di Larciano e' rappresentata dal fatto che tali iscritti al Pd, alcuni dei quali sono componenti dello stesso direttivo del partito (Tonarelli e Borselli) ‎e altri sono ex consiglieri comunali uscenti della maggioranza che sosteneva il sindaco (Di Vita, Borselli, Maccioni), non appoggeranno il sindaco Pappalardo proposto dal loro partito ma la lista civica di opposizione".



Ecco l'appello.

"Si avvicina la scadenza elettorale del 25 maggio. Andremo a votare per il rinnovo del Parlamento Europeo e per il rinnovo di tanti consigli comunali. Anche di quello di Larciano. Sono stati anni "tormentati", per alcuni di noi. Per chi li ha vissuti sulla propria pelle, da dentro il consiglio. Si può vivere la politica anche dall'esterno. Soprattutto, per chi come noi non fa della politica una professione, ma una passione.



Tuttavia, cercheremo di fare chiarezza. Quella che ci è mancata internamente al partito locale, a causa di primarie negate. Dopo anni siamo convinti che il Pd, grazie a Matteo Renzi, stia sbocciando e prendendo forma e questo ci porta a sostenere con entusiasmo e convinzione due candidati come Simona Bonafè e Nicola Danti. Non possiamo dire altrettanto del sindaco uscente di Larciano. Non è stato capace di rappresentarci in questi 5 anni, perché non è stato il suo scopo e la sua volontà.



Fortunatamente, il voto amministrativo è prima di tutto un voto alle persone. Non per niente a contendersi la vittoria sono liste civiche senza alcun simbolo di partito. Allora, nel pieno rispetto dei nostri ideali che ci spingono a sostenere il Pd di Renzi alle europee, sosteniamo Adriana Niccolini, perché ne abbiamo conosciuto onestà, trasparenza, rettitudine. A volte, basta un soffio. Cambiare Larciano potrebbe essere più facile di quanto si creda".



Seguono le firme di:
Vittorio e Stefano Dugheri, Alberto Sgrilli, Maria Pia Bettocchi, Giuseppe Di Vita, Erika Borselli, Jacopo Tonarelli‎ e Maccioni Maria Beatrice.

Essere eletti in una lista comporta evidentemente un continuo confronto tra “disciplina di partito” e coscienza personale. Può facilmente succedere di non trovarsi d'accordo con un intento condiviso invece dal resto del gruppo di cui si fa parte. In questo caso è indispensabile esternare questo dissenso nelle sedi opportune, sostenere le proprie ragioni e poi decidere cosa sacrificare, coscienza o disciplina, assumendosene le conseguenti responsabilità. Se una situazione di questo tipo è occasionale, non c'è nessun problema. Se il dissenso tende invece a diventare cronico, allora probabilmente è necessaria una riflessione più approfondita che potrebbe anche portare alla conclusione di aver sbagliato qualche valutazione, di aver aderito ad un gruppo con cui non si ha in realtà la necessaria affinità. Sarebbe quindi coerente ed opportuno prendere seriamente in considerazione l'ipotesi di dimettersi dal proprio incarico. Ma questo vale per un caso SINGOLO. Se invece un'Amministrazione “perde per strada” un assessore e più della metà dei propri consiglieri la situazione diventa leggeremente diversa. Forse l'onere di un sereno esame di coscienza e la valutazione dell'opportunità di dimettersi sarebbe dovuto passare dalle spalle dei molti dissenzienti a quelle di chi quel dissenso lo ha subito. Ammettere di aver commesso degli errori aumenta la credibilità. Si è sbagliato a suo tempo nella scelta dei candidati? Si è sbagliato nel prendere gli indirizzi che non sono stati condivisi? Si è sbagliato nel modo di gestire il dissenso quando questo ha cominciato ad emergere? Di riflessioni di questo tenore non c'è traccia, si è scelta la via più facile delle accuse più o meno velate di “remare contro”, “aver tradito il mandato degli elettori” e così via. Essere arrivati a fine legislatura con una maggioranza così sgangherata non è stato un segno di buona capacità amministrativa. Saper gestire e recuperare il dissenso è una qualità indispensabile.
Enver

Sono un ex elettore del sindaco,5 anni fa lo votai anche se me ne sono pentito quasi subito,appena uscì la cosa della farmacia comunale che mi rimase qui...
Ora voterò per quelli che,offensivamente,il sindaco chiama le persone che sanno solo criticare. Io non sono d'accordo e penso che in democrazia tutti hanno il diritto di esprimere una opinione.
ho titolato il mio intervento,la paura fa 90 perchè articoli come questo fanno vedere bene la paura che serpeggia nella squadra del sindaco.Forse vinceranno lo stesso ma hanno paura di fare brutta figura
e vedremo,grazie dello spazio