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Legambiente torna a proporre l'istituzione di una riserva naturale nell'Alta Valle del Pescia

27/10/2014 - 11:23

Il circolo Valdinievole di Legambiente scrive al sindaco Giurlani per proporre una riserva naturale nell'Alta Valle del Pescia.

"Gentile sindaco, due anni fa Legambiente Valdinievole avanzò la proposta di istituzione di una riserva naturale nell’Alta Valle del Pescia, con l’obiettivo di proteggere e promuovere uno degli angoli più suggestivi del territorio montano pistoiese.

 

Purtroppo la proposta, divulgata attraverso la stampa e alcuni incontri pubblici (Pietrabuona e Montecatini), non ha avuto fino a questo momento alcun seguito. Non ci risulta peraltro che siano state intraprese iniziative diverse per tutelare la natura e le attività umane tradizionali di quei luoghi, che al contrario soffrono sempre più di abbandono e incuria.


Il nostro circolo tuttavia non ha affatto abbandonato l’idea di istituire l’area protetta, rispetto alla quale era già stata fornita una indicazione di perimetrazione e una prima ipotesi di piano di gestione.


Ad accrescere la rilevanza naturalistica dell’area in oggetto (già sito di importanza comunitaria) è stata la recente conferma della presenza di una rara specie di rospo, l’Ululone appenninico (Bombina pachypus), inserito nell’allegato II della Direttiva Europea 92/43 (Direttiva Habitat), presenza che sta destando molto interesse nel mondo scientifico.


Questa specie, endemica dell’Appennino, era stata osservata per la prima volta nel 2004 e non più rinvenuta successivamente. Nella primavera scorsa Legambiente ha promosso una specifica ricerca, che ha consentito di ritrovare un piccolo nucleo di Ululone. L’ululone è una perla che va ad aggiungersi a una collana già molto ricca di elementi di pregio, ma tenuta nascosta, dimenticata e minacciata da vari fattori.


La Provincia, che a quanto sembra dovrebbe mantenere le proprie competenze in materia ambientale, potrà formulare alla Regione Toscana la proposta di inserimento dell’area nel programma triennale per le aree protette, ma ancora prima potrebbe essere accolta l’osservazione al Piano Faunistico Venatorio provinciale che Legambiente e WWF hanno presentato.

 

In essa si propone di istituire nell’area delle Pracchie una zona di protezione ai sensi dell’art. 14 della L.R. 3/94. Questa misura porrebbe finalmente fine alla consueta strage di uccelli migratori che ogni anno si verifica nell’area di crinale che si estende fra croce a Veglia e il Monte Granaio, dove nel corso del tempo si è tra l’altro accumulato uno strato impressionante di bossoli di plastica. Ricordiamo che una corretta applicazione della legge sulla caccia avrebbe già imposto il divieto, in quanto l’area ha caratteristiche di valico montano e dovrebbe pertanto essere tutelata per i flussi di uccelli in migrazione che vi si concentrano. 


In Provincia di Pistoia si è fino a questo momento rinunciato a realizzare e promuovere un sistema di aree protette capace di restituire linfa vitale ad attività legate ad una corretta valorizzazione turistica di aree ricche di attrattive naturalistiche storiche e paesaggistiche. Limitandoci alla sola Valdinievole è davvero notevole il patrimonio di natura e storia che abbiamo ereditato: dal Padule di Fucecchio ai colli di Monsummano, Poggio alla Guardia e Veneri; dalle cartiere e mulini antichi dei vari rami del Pescia e del torrente Nievole, ai pascoli alberati all’ombra dalla Penna di Lucchio delle Pracchie. Per non parlare della costellazione di borghi medievali che caratterizza i sistemi collinari della Svizzera Pesciatina e del Montalbano.


Noi crediamo che la realizzazione di aree protette, che in altri contesti si è anche tradotta in una crescita economica con caratteristiche di qualità e sostenibilità, rappresenti una opportunità da cogliere, e potrebbe davvero essere una importante risposta alla mancanza di lavoro dovuta alla crisi di vari settori storici dell'economia della Valdinievole. La tutela e valorizzazione del nostro territorio,del suo patrimonio artistico, architettonico, storico e naturalistico è, sicuramente, una delle poche opportunità che vi sono per farla finita di "piangersi addosso"e dare uno sviluppo forte ma sostenibile all'economia della Valdinievole.

Fonte: Legambiente
 
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28/10/2014 - 1:12

AUTORE:
Ginevra

il tema è uno solo: si parte dal rospo Ululone per dare addosso ai cacciatori, ognuno ha le sue preferenze. Nel decantato padule invece il mostro collinare cresce sempre di più e tutto va bene madama la marchesa!! Forse sul mostro collinare padulino ci sarà il rospo Ululone da proteggere.