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Iniziando dalle imprese .....
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BASKET

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BASKET

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Gigli (Pd): "Noi divisi sulle Terme? Ma se è il centrodestra che si è spaccato..."

25/2/2015 - 18:38

MONTECATINI - Il consigliere comunale del Pd Fabio Gigli interviene sulle Terme.

"Nella giornata di lunedì i soci Comune e Regione hanno messo le basi per mettere finalmente chiarezza sul futuro del nostro comparto termale, dobbiamo fare ancora molta strada ma da ieri abbiamo un fatto nuovo e cioè le intenzioni politiche ed amministrative delle due parti scritte nero su bianco tra le quali: garantire il futuro della società, dei suoi dipendenti e di tutto l’indotto; sostegno al patrimonio termale di proprietà della partecipata anche mediante un apposito piano di investimenti; operare opportune modifiche contrattuali al testo originario del contratto di finanziamento.

Questo protocollo d’intesa rappresenta un punto importante per il futuro della città, non solo perchè si andranno a definire i nuovi assetti societari ed il nuovo piano industriale (in questo si incontreranno certamente tutte le difficoltà del caso, è inutile nasconderlo) ma soprattutto perchè l’accordo prevede la formazione di un tavolo tecnico che nella prima fase valuterà l’opportunità di firmare l’emendamento del mutuo senza il quale sarà impossibile far ripartire il cantiere delle Leopoldine e la società potrebbe vedere messa a rischio la propria esistenza. Lo si legge chiaramente all’articolo 3 del protocollo intitolato “Situazione finanziaria”.

 

Ho pensato molto a cosa votare lunedì sera, ho pensato che questa era la prima votazione veramente importante che affrontavo in consiglio comunale realizzando che la presunta “verginità politica” della quale alcuni dell’opposizione si fregiano appartiene anche a me ed alcuni dei miei compagni, cittadini prestati alla politica al loro primo incarico. Ho passato gli ultimi mesi a chiedere a destra e  a manca per capire la genesi dei problemi delle terme, mi sono fatto un’idea delle responsabilità politiche dei due schieramenti che hanno governato negli ultimi anni ed alla fine ho pensato che non si può non cercare in questo momento la strada più concreta. Si potrebbe andare avanti all’infinito scaricando la colpa oggi a Tizio e domani a Caio (come alcuni stanno continuando a fare) ma parlare di accordo non soddisfacente senza portare altre soluzioni concrete non può certamente aiutare ad evitare un destino infausto per le Terme.


Ho votato si. L’accordo soddisfa al 100% le mie aspettative? No ma è una buona base sulla quale discutere, andiamo al tavolo tecnico e giochiamo a carte scoperte, vediamo quanto è profonda la tana del Bianconiglio parafrasando la famosa scena del film Matrix.


C’è chi all’opposizione ha fatto la stessa scelta dimostrano a mio avviso notevole responsabilità istituzionale e c’è chi ha scelto strade diverse. E’ chiaramente lecito che i gruppi consiliari votino come credono, non importa che lo stia a dire io, certo che alcune scelte poco si addicono alla storia politica di alcuni consiglieri ma questo sarebbe un discorso assai complicato. Quello che non capisco è il motivo per il quale i soggetti politici che da tempo vanno scrivendo sui molti comunicati con i quali riempiono i giornali e il web di non essere d’accordo con questa soluzione non abbiano presentato un piano alternativo. Qualcuno ha avuto il coraggio di dare dell’incompetente alla giunta, bene, mi sarei aspettato da loro un piano “illuminato” ma questo non è arrivato…io credo non ci sia niente che più si avvicini alla vecchia politica che votare “no” su un argomento così importante senza portare un’alternativa da far valutare alle commissioni, al sindaco, o ai cittadini.

 

Qualcuno dirà: “avete vinto voi, tocca a voi”. Giusto, ma forse non ci siamo capiti, qua non si parla di difendere un mandato politico piuttosto che una poltrona: qui si sta parlando di garantire la sopravvivenza della società più strategica per la comunità di Montecatini e per le persone che ci lavorano e per questo votare semplicemente “no” non è abbastanza se si ritiene il piano non esaustivo. Nessuno tra coloro che si sono opposti al protocollo ha, colpevolmente, precisato quale futuro prospettasse per la società col proprio voto.


Si è anche sentito dire che dentro il protocollo ci sarebbe “il vuoto pneumatico” e che il tavolo tecnico non servirà a niente e fanno quindi sorridere le pretese di chi ha sostenuto questa posizione per poi, neanche tanto velatamente, chiede di avere un rappresentante nella commissione tecnica.


Il Protocollo d’intesa con la Regione, promosso dal presidente Rossi, ha visto lavorare con grande impegno sia il sindaco Bellandi ed il vicesindaco Rucco che i vertici del Partito Democratico a partire dal segretario di Montecatini, Franco Pazzaglini, a quello provinciale Marco Niccolai con il coinvolgimento anche del segretario regionale Parrini: il lavoro del Partito Democratico per arrivare alla firma dell’accordo è stato quindi incessante, non sono certamente mancate visioni e posizioni differenti come è normale che sia quando siamo in presenza di trattative di questo genere ma non è mai venuta meno la volontà di arrivare insieme ad una soluzione prolifera per la nostra città.


Per questo ci tengo a sottolineare quanto le fantasiose tesi di alcuni gruppi politici cittadini incentrate su presunte divisioni interne al nostro partito siano state palesemente, inequivocabilmente ed irrevocabilmente smentite dai fatti. Abbiamo assistito senza rispondere agli attacchi che questi gruppi hanno maldestramente operato a colpi di comunicati stampa, abbiamo preferito il silenzio al baccano del circuito mediatico, abbiamo preferito parlare coi fatti piuttosto che con il linguaggio dell’offesa che ha invece caratterizzato chi ci attaccava. Hanno scritto che il Partito Democratico non avrebbe difeso Raffaelli: Raffaelli è ancora al suo posto. Hanno scritto il 12 febbraio che “il famoso Protocollo d’Intesa di cui il sindaco si vantava sia molto lontano dall’esser firmato”, sono stati smentiti dopo soli 11 giorni.


Hanno scritto (e sostenuto anche in consiglio comunale) che il Pd non sarebbe unito e non si arrendono di fronte ai fatti che evidenziano invece il contrario e cioè che a non essere unito è proprio il centrodestra cittadino, differentemente da quanto sostenuto nel comunicato del 12 febbraio che i giornali intitolarono “Centrodestra unito: “La crisi della giunta Bellandi è scoppiata sul bene più caro della città, le Terme” ma che questa fosse una posizione di facciata lo si poteva capire leggendo gli altri comunicati stampa della stessa giornata che presentavano posizioni in netta discrasia tra almeno due gruppi.

 

Non mi sorprendo quindi oggi nel notare come i due partiti del centrodestra presenti in consiglio comunale si trovino, sul bene più caro alla città, le terme, divisi ed in contrasto nello scegliere quale sia la strada più opportuna per Montecatini. Verrebbe quasi da dire che sul bene più importante per la città se c’è qualcuno che “è scoppiato” per usare il termine usato dal centrodestra, beh, quello non è il Pd e non è la giunta Bellandi.


Chiudo augurandomi che la commissione tecnica trovi la strada migliore e più rapida possibile per far ripartire e terminare i lavori alle Leopoldine, consapevole che queste rappresentano il primo e fondamentale punto attraverso il quale rilanciare l’attività nel suo complesso. Ci saranno ancora momenti difficili ma grazie all’impegno che lunedì il presidente Rossi ha preso con la Regione e con la città di Montecatini possiamo finalmente guardare avanti ed iniziare a pensare al futuro delle nostre terme invece che andare a rivendicarne il passato".

 
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