Ieri mattina, presso la scuola media statale G. Galilei, si è tenuta una lezione di storia locale sulla strage del Padule di Fucecchio. L’idea, avuta dai ragazzi della scuola lo scorso 6 aprile durante la presentazione del libro di Luca Baiada, è stata condivisa immediatamente dall’amministrazione comunale che ha collaborato nella realizzazione di questa importante iniziativa. 

La lezione di storia, rivolta ai ragazzi delle classi terze è stata tenuta da alcuni docenti d’eccezione: i superstiti della strage del 23 agosto 1944 e coordinata dalla dirigente scolastica, Rosella Barni, ha visto la presenza anche del sindaco Gilda Diolaiuti e dell’assessore alla pubblica istruzione.

Quinto Malucchi, Vittoria Tognozzi, Tosca Lepori, Angelo Fedi ed Enrico Iozzelli, testimoni e superstiti della tragica strage avvenuta per mano dei nazisti nel Padule di Fucecchio hanno trasmesso minuziosamente ai ragazzi attenti e rispettosi la storia di quel 23 agosto: ricordi taglienti di una strage senza movente, di neonati, donne e anziani trucidati barbaramente dalla furia nazista, trasmettendo ancora oggi le indelebili emozioni provate quel giorno, una platea commossa che ha voluto conoscere la realtà dei fatti.

"Si è tenuta - commenta l'assessore alla pubblica istruzione Erminio Maraia - nell’auditorium delle scuole medie, una lezione all’insegna della memoria che i sopravvissuti conservano e di cui parlano ai ragazzi che conoscono la storia solo dai libri e che hanno voluto sapere, seppur attraverso la narrazione di dettagli cruenti, di cosa è capace l’uomo quando a muoverlo è l’odio e la rabbia.

La storia di un giorno del nostro vicino passato, ma per questo assolutamente non obsoleta. E’ ancora necessario parlare di quel tragico periodo delle stragi, è assolutamente opportuno farsi un’idea e tenere presente, per dirla con Giovan Battista Vico, che ci sono “corsi e ricorsi storici” e che l’odio, la discriminazione razziale, sociale, politica e di genere, possono scatenare episodi simili, la storia non è passato, la storia è presente e futuro e gli episodi deplorevoli devono essere un monito per le nuove generazioni ad appiattire l’odio e le differenze per vivere in un mondo di pace".