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PIEVE A NIEVOLE
Il Comitato scrive a Diolaiuti: "Andrà fiera di essere stata il primo sindaco ad aver diviso il proprio comune"

25/2/2017 - 11:06

Il Comitato per il territorio scrive una lettera aperta al sindaco Gilda Diolaiuti.

"Caro sindaco, i primi cittadini della Valdinievole, dopo aver verificato le incongruenze e le difficoltà nei loro comuni, hanno condiviso la scelta del III lotto per tutelare il territorio per il quale sono stati eletti pro-tempore e come tale non solo i cittadini residenti, ma anche tutti coloro che per vari motivi vi soggiornano.

Una domanda ci sorge spontanea “Pieve a Nievole fa parte ancora alla Valdinievole oppure il nostro territorio appartiene alla Piana Pistoiese?” lo spieghi a tutti noi, cittadini.

Perché non ha esercitato tutti i poteri derivati dal suo incarico, consentendo anche al territorio di Pieve a Nievole di aderire al III lotto dell’opera con i comuni contigui, Montecatini Terme in primis? Per lei e l’amministrazione tutta, siamo forse cosi fortunati da essere senza problemi di viabilità e criticità idrogeologiche?

 

Quali sono gli argomenti e le motivazioni che le hanno fatto scegliere il raddoppio a raso?
-  una migliore viabilità
-  un’ottima permeabilità Nord- Sud
-  un sottopasso ciclo pedonale in zona rischio idrogeologico
-  il cavalcavia che produrrà un imbuto alla viabilità
-  o semplicemente le piace vedere due bei muri in centro del paese al posto dei passaggi a livello ?

Comunque potrà andar fiera di aver diviso definitivamente il territorio del comune di Pieve a Nievole. Avrà un primato indiscusso, quello di essere il primo sindaco della storia repubblicana, ad avere diviso il proprio comune anziché unirlo.

Non sarebbe il caso di fare una pausa di riflessione? Quante firme le servono per farla ragionare? Non sono sufficienti 1160 (millecentosessanta) firme della petizione per ascoltare i cittadini elettori e magari farsi venire un dubbio che potessero avere un desiderio: unire il proprio comune e risolvere i problemi della viabilita’. 

Lei ha ragione nel dire che noi non siamo tecnici, ma i grandi ingegneri e progettisti di Rfi, con tutta la loro esperienza, professionalità e le tecnologie avveniristiche a disposizione hanno dimostrato un approccio obsoleto e superficiale nell’affrontare l’opera per il raddoppio della ferrovia che interessa e coinvolge il territorio del comune di Pieve a Nievole.

Caro sindaco, non sarà lei a fermare il raddoppio e nemmeno il comitato, ci ha pensato da sola Rfi producendo un progetto approssimativo che non ha tenuto conto dei problemi idrogeologici, logistici e urbanistici del territorio di Pieve a Nievole, ed evitiamo di citare altri territori comunali contigui, tanto da essere obbligata a rivedere i progetti definitivi, con varianti anche in corso d’opera.

Per fortuna esiste ancora un po’ di sano “buonsenso”. Il buonsenso, trascurato dai più, ci ha portato a studiare il nostro territorio, per individuare, identificare le sue criticità. A onore del vero per ogni problema sollevato, il comitato ha analizzato e fornito la documentazione necessaria per sostenere le proprie argomentazioni.

Il sottovia carrabile è stato sostituito da un cavalca ferrovia, dunque avevamo ragione a evidenziare i rischi idrogeologici già nella petizione del febbraio 2016.

Crediamo che i problemi non siano ancora finiti per Pieve a Nievole, è sempre in progetto il sottopasso ciclo-pedonale di via Buonamici. In quella zona si può scavare? Ne siamo certi?

Ormai da due anni diciamo al nostro sindaco che un solo varco è insufficiente dato che tutto il traffico urbano ed extraurbano passerà attraverso il centro cittadino per andare verso il casello autostradale. Oggi, candidamente, si accorge dell’ “imbuto” e chiede aiuto ai comuni limitrofi per risolvere il problema della viabilità e del casello autostradale. Non sarebbe stato meglio intraprendere prima la strada del dialogo per trovare una strategia condivisa per il bene di tutta la Valdinievole?

 

Come si concilia questa richiesta con la pubblicazione da parte del presidente della Provincia Vanni del “elenco delle opere che non si fanno in Valdinevole”?
1)  Terzo lotto variante strada regionale 436
2)  Casello Autostradale
3)  Rotatoria casello autostradale ecc

Nella trasmissione “Al canto del Balì” di Tvl, andato in onda mercoledì 22 febbraio, abbiamo ascoltato basiti gli interventi condivisibili dei sindaci Bellandi, Giurlani, Franchi e Taddei. Il raddoppio Montecatini-Pescia è stato stralciato per le seguenti motivazioni :

- mancanza di soldi
- criticità da risolvere in ogni comune

- mancanza di un progetto

- studio di fattibilità senza conoscere il territorio

Inoltre è stato riportato che le corse dei treni non aumenteranno. Allora da contribuenti chiediamo qual è lo scopo del raddoppio e come si giustificano i 450 milioni spesi dalla Regione e dallo Stato?

Il Comitato per il territorio in ossequio allo statuto del Comune, si è attivato nei termini e nelle modalità previste dalle norme in vigore, nella considerazione di “contribuire” a una soluzione “per” e non “contro” l’attività amministrativa dell’amministrazione comunale per l’opera che condizionerà le popolazioni di questo territorio per i futuri 150 anni, abbiamo ricevuto solo “chiusure”, evitiamo di citare altre affermazioni, nel rispetto dei cittadini e per onore di informazione riportiamo uno stralcio dello statuto comunale:

Art. 28 partecipazione popolare 

1)  Il Comune promuove e tutela la partecipazione dei cittadini, singoli o associati, all’amministrazione dell’ente al fine di assicurare il buon andamento, l’imparzialità e la trasparenza; 

2)  La partecipazione popolare si esprime attraverso l’incentivazione delle forme associative e di volontariato e il diritto dei singoli cittadini a intervenire nel procedimento amministrativo...

Finché ci saranno delle incongruenze nel gestire i soldi della collettività, perplessità sulla progettualità delle opere e disattenzione da parte delle amministrazioni sulle cose, cittadini, territorio e la natura in generale, il compito dei comitati sarà quello di vigilare, confrontarsi, informare e comunicare al fine di evitare errori".

Fonte: Comitato per il territorio di Pieve a Nievole
 
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27/2/2017 - 16:07

AUTORE:
D. Marino

vogliamo fare un referendum sull'argomento. Poi il Sindaco deciderà, assumendosi le responsabilità non prendendo per sue, come spesso fa, le cose già buone venute fuori dal lavoro del Comitato.