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Padule, Galligani: "Assurdo delegittimare Comuni comprensorio, offensivo per istituzioni che rappresentiamo"

11/8/2017 - 17:50

PONTE BUGGIANESE - Il sindaco Pier Luigi Galligani scrive una lettera aperta al presidente della Regione Enrico Rossi e all'assessore regionale all'ambiente Federica Fratoni circa le "Problematiche del Padule di Fucecchio e del Centro di ricerca, documentazione e promozione.
 
"In questi giorni si moltiplicano sulla stampa prese di posizione inerenti la riserva del Padule di Fucecchio, che comprendono anche la destinazione delle strutture quali il centro visite “Irene Montecuccoli” di Castelmartini e l’osservatorio faunistico delle Morette; ultimo in ordine di tempo l’intervento del presidente regionale di Italia Nostra e docente di geografia dell’Università di Firenze Leonardo Rombai. Il tutto collegato al destino dell’associazione onlus “Centro di ricerca, documentazione e promozione del Padule di Fucecchio”.


Come noto il passaggio delle competenze per quanto attiene le funzioni collegate alle aree protette è passato dalle Province alla Regione Toscana, ma a oggi le proprietà della Provincia di Pistoia non sono ancora passate nella disponibilità regionale e questo è da considerarsi elemento basilare ed essenziale, specialmente quando le figure istituzionalmente responsabili svolgono più ruoli e questo certamente non aiuta a far chiarezza sull’argomento.


La ventilata ipotesi avanzata dall’assessore regionale Federica Fratoni di coinvolgere i Comuni che ospitano le aree e le strutture del Padule è stata subito identificata come uno “spezzatino” e definita “assurda” anche se tale ipotesi prevedeva che le istituzioni si potessero associare.


L’assurdità è semmai delegittimare i Comuni del comprensorio del Padule e in particolare quelli come Ponte Buggianese che detengono la maggior superficie palustre o come Larciano, che ha, fra l’altro, contribuito con propri fondi alla costruzione del centro visite e ha operato investimenti per migliorare la fruibilità dell’area in parola. Tutto ciò è offensivo per le istituzioni che rappresentiamo.


E questo solo perché è considerata “colpa grave” aver ritirato, nel 2014, l’adesione in qualità di soci dalla suddetta associazione onlus “Centro di ricerca, documentazione e promozione del Padule di Fucecchio”. Preciso che nel frattempo erano già usciti la Provincia di Firenze, il Consorzio di bonifica (all’epoca commissionato ed in virtù della competenze previste dalla nuova legge regionale in materia), le associazioni dei proprietari di parte pistoiese e fiorentina.

 
Contemporaneamente si ritirò anche il Comune di Lamporecchio a cui seguì Federcaccia Regionale e altre associazioni, senza considerare che alcune di queste avevano smesso di versare la quota associativa annua di cento euro (quest’ultima quota per le associazioni a fronte dei 1500 € dei Comuni, dei 4000 € del Consorzio di Bonifica e dei 5000 € delle Province).


Alcuni soggetti istituzionali sono rimasti soci e si sono aggiunti due Comuni che non vantano nemmeno un metro quadro di Padule, anche se sono da considerarsi rappresentativi del territorio della Valdinievole, per consistenza numerica della popolazione e perché sede di strutture termali e ricettive, nonché legate alle vie di comunicazione ferroviaria e autostradali.


Ma l’elemento centrale è stato il venir meno del contributo annuo di 50.000 € (ridotto negli ultimi anni 2013 e 2014 a 40.000 €) della Provincia di Pistoia per fornire consulenza alla stessa per le aree protette e per le attività del Centro medesimo. Da precisare che gli interventi di manutenzione all’interno delle aree protette erano effettuate dal Consorzio di bonifica.


Occorre anche precisare che la maggior voce di spesa era costituita dallo stipendio dei due dipendenti dell’associazione onlus a cui si aggiungeva la spesa di consulenza per l’amministrazione del Centro, fra l’altro per i dipendenti non veniva materialmente accantonato il Tfr, seppure previsto in bilancio, per un totale all’epoca certificato in 48.000 €.


A maggior chiarimento di quella uscita riporto di seguito un breve estratto delle motivazioni di quella decisione assunta all’unanimità dal C.C. del 27.11.2014:
«…Tale decisione è assunta alla luce del nuovo scenario normativo e delle modifiche conseguenti al nuovo assetto dell’Ente Provincia e di una possibile nuova distribuzione delle varie competenze; che rende necessaria una diversa valutazione circa il ruolo e le funzioni che un nuovo soggetto che operi nell’ambito della valorizzazione e della promozione del Padule di Fucecchio debba avere dal punto di vista turistico, ambientale, storico e culturale, quale occasione anche di crescita economica e occupazionale.
Il Comune di Ponte Buggianese manifesta, fin da ora, la disponibilità ad operare con gli Enti territoriali competenti, per una gestione coordinata delle riserve presenti all’interno del Padule di Fucecchio, mirando all’ottimizzazione delle azioni e delle risorse disponibili, nell’ottica di una migliore tutela e promozione del territorio, valorizzando il patrimonio e le strutture esistenti».


Come si evince da questa necessaria premessa i problemi del Padule non sono quelli dell’associazione sopra menzionata, anche se la necessità di individuare una nuova veste giuridica della stessa è sempre attuale e stringente, mai seriamente perseguita e certamente non da porre a carico di finanziamenti pubblici, ma semmai sviluppando forme di “messa a reddito” delle risorse disponibili.


Per quanto attiene la gestione delle aree e delle strutture del Padule non può che essere dato corso a quanto contenuto nell’accordo di collaborazione, di cui alla deliberazione n° 519 del 7.4.2015 della giunta regionale, sottoscritto dai soggetti istituzionali ivi previsti e la discussione sulle attività e progettualità del Padule non possono che essere affrontati all’apposito “Tavolo di confronto del sistema delle riserve naturali del Padule di Fucecchio e del Lago di Sibolla” istituito con delibera della giunta regionale n° 1236 del 5.12.2016. In proposito l’assessore regionale Federica Fratoni ha effettuato opportuno richiamo nel comunicato del 9 agosto.


Mi preme ancora una volta sottolineare la necessità dell’impegno risolutivo della Regione Toscana riguardo alle reali problematiche del Padule che sinteticamente richiamo di seguito:
1) “Interramento”
- necessità di attivare gli interventi di rinaturalizzazione già finanziati, ma che ormai si vedono sfumare anche per quest’anno, nonostante il periodo estivo favorevole e che, a causa di problematiche di ordine burocratico e di mancate assunzioni di responsabilità di chi a ciò preposto, non si registra l’avvio dei lavori;
2) “Inquinamento”
- necessità di dare avvio a quanto previsto dall’accordo di programma sulla depurazione per quanto attiene l’area della Valdinievole, lungamente discusso, specialmente sul territorio di Ponte Buggianese e che ha trovato un’efficiente e condivisa soluzione operativa;
- superamento e dismissione della discarica del “Fossetto” di Monsummano Terme con l’attivazione di quanto previsto nel Piano d’Ambito dell’Ato Toscana Centro, che attualmente occupa l’unica area palustre sul territorio di quel Comune;
- lotta coordinata all’abbandono dei rifiuti e progetti di intervento sull’area palustre relativi al mantenimento della biodiversità;
3) “Manutenzione”
- revisione e unificazione dei regolamenti provinciali, oggi in capo alla Regione e definizione del ruolo del nuovo Consorzio di Bonifica Basso Valdarno inerente l’area palustre ed in particolare le aree protette.

Ringrazio anticipatamente per l’attenzione che sarà riservata alla presente e contemporaneamente sottolineo la necessità da parte di chi interviene di conoscere bene gli argomenti di cui si parla e, soprattutto, di non ricercare scorciatoie e interventi di visibilità per scopi, seppur legittimi, ma che non hanno nulla a che vedere con la risoluzione delle problematiche del Padule di Fucecchio".

Fonte: Comune Ponte Buggianese
 
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14/8/2017 - 13:01

AUTORE:
Una pontigiana

La cattiva politica è sempre un po' arrogante (solo lui conosce bene la questione? Mi pare strano). Prima di preoccuparsi della discarica di Monsummano (ho letto dai giornali che comunque è il comune più riciclone di Italia) perchè il nostro sindaco non si preoccupa di consentirci di smaltire meglio i nostri di rifiuti, magari con un servizio porta a porta, come avviene ormai in quasi tutti gli altri comuni? I rifiuti non riciclati dove dovrebbero finire, sulla luna? C'è da sperare nel prossimo primo cittadino. Ormai, per forutna manca poco.

13/8/2017 - 17:23

AUTORE:
antonio

bisognerebbe prima di tutto stabilire se il padule è un'area naturalistica da proteggere e regolare (e valorizzare in senso ambientalistico) oppure se è terra di conquista che può essere destinata ai più vari usi secondo vecchie logiche di clientelismo politico

12/8/2017 - 22:54

AUTORE:
Gianni

Vuoldire che la regione ..adora ..la valdinievole. Montecatini e ko..padule sara al angolo..e pescia? ...ps. ma la tassa del padule allora cosa serve? Solo per stipendificio?

12/8/2017 - 1:14

AUTORE:
Moreno Mencarelli

Condivisibile al 100% Da parte di alcuni, è a mio parere sbagliato l'approccio alla tematica. Si vuol partire e far ruotare il sistema padule dalle riserve naturali, mentre tutto il resto è considerato di "contorno e subordinato" Tale impostazione taglia, di fatto, la partecipazione attiva nella gestione del territorio dell'intero padule e delle sue aree confinanti. Tutte le migliori esperienze possono dare un importante contributo e devono trovare spazio nel portare il loro qualificato bagaglio di conoscenza ed esperienza, senza il voler imporre una supremazia. Occorre ripartire dalle nostre tradizioni, dalla nostra storia e dalle nostre culture. Non avrebbe alcun senso logico voler imporre certe condizioni a coloro i quali, come i proprietari, i cacciatori, gli agricoltori, detengono oltre 80% delle proprietà, che è doveroso ricordare che il terreno palustre è nella maggior parte di proprietà privata. Ciò non toglie che si debba guardare in in ottica complessiva dell'intero sistema padule. Solo così, coinvolgendo e responsabilizzando tutti gli attori sul territorio, partendo logicamente da chi vive quotidianamente questa realtà possiamo pensare veramente ad uno sviluppo anche economico dei nostri territori, salvaguardando un bene prezioso. Occorre perciò grande equilibrio e sopratutto governare il territorio con quel buon senso e con quei valori d'amore e di passione verso questo territorio che ci hanno insegnato e trasmesso quelle persone che hanno fatto "la vita e la storia del padule" a cui dobbiamo molto, se non tutto, se ancora siamo a parlarne.
Possiamo avere una piccola Camargue, se vista in un ottica di salvaguardia e di sviluppo economico partendo dalle nostre tradizioni e dalla nostra cultura rurale. #solocoseconcrete

12/8/2017 - 0:10

AUTORE:
amigos

Finalmente un chiarimento degno del Sindaco che detiene nel suo comprensorio Comunale la stragrande maggioranza del territorio del Padule di Fucecchio,peccato che dette considerazioni dovevano essere state fatte circa 10 anni fa'.Comunque come suol dire meglio tardi che mai.

11/8/2017 - 19:07

AUTORE:
GHINO DI TACCO

Leggiamo dalla nota del Sindaco di Ponte Buggianese che ad oggi la Provincia di Pistoia non ha ancora trasferito competenze e beni alla Regione. Ma domando io, i soldi per far funzionare il centro RDP in questo periodo sono stati presi dal Bilancio della provincia? E le utenze? questo non è spreco di denaro pubblico? Auguriamoci che intervenga la Corte dei Conti al più presto per porre fine a questo scempio.