"Prendo atto con piacere dell'apertura al dialogo dell'assessore regionale Fratoni, persona che gode della mia stima. Il dialogo può essere sicuramente costruttivo al fine di raggiungere l’obiettivo comune che, a questo punto è la dismissione della quota di maggioranza delle Terme in possesso della regione. La stesura di un bando adeguato, sarà il miglior viatico per rendere possibile la vendita. Un tavolo condiviso e concertato in questo senso, aumenterebbe le possibilità di riuscire ad intercettare l'interesse di un investitore".
 
"Volevo anche ricordare al dottor Michelotti - amministratore unico delle Terme - che la progettualità di un’ azienda cambia a seconda delle decisioni che prendono i loro azionisti di maggioranza. Fin quando il presidente della regione Rossi dimostrava di credere nel futuro della società e parlava dei famosi 50 milioni (mai arrivati) pronti per il rilancio delle terme, aveva senso anche la locazione di alcuni immobili se condivisa con i soci. Oggi invece la regione ha cambiato rotta e, attraverso un bando che, a breve termine, dovrà essere redatto, ha deciso di vendere il proprio pacchetto azionario di maggioranza (66,7%), si capisce bene come la locazione di stabilimenti che fanno parte del patrimonio termale, in questo momento porti, nel migliore dei casi, a diminuire il prezzo della società e nel peggiore, funzioni da deterrente allontanando ogni eventuale investitore".
 
 
"Sono convinto che la linea guida deve essere quella di eliminare il più possibile paletti e ostacoli, come ad esempio la concessione mineraria delle acque, che negli ultimi anni hanno allontanato gli investitori (molti e credibili) che si erano fatti avanti prendendo in considerazione l'acquisto delle Terme. È necessario lavorare in quel senso, per intercettare nuovo interesse e non crearne di nuovi come la locazione immobiliare pluriennale".