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Tar rigetta ricorso Fondazione Marini. Tomasi: "Battaglia vinta", Fratoni (Pd): "Ora Comune agisca per riapertura"

23/2/2021 - 17:50

PISTOIA - La sentenza del Tribunale  amministrativo regionale per la Toscana respinge il ricorso della Fondazione Marino Marini, che aveva impugnato il vincolo di pertinenza posto dalla Sovrintendenza sulla collezione delle opere di Marino Marini esposte nel Palazzo del Tau di Pistoia.


Il ricorso è stato giudicato infondato e, pertanto, respinto dal Tar, che ha confermato l’esistenza del vincolo di pertinenza tra le opere del maestro e la collocazione pistoiese.


Il Comune ha sostenuto l’esistenza di un indissolubile legame tra la città e la collezione di Marini attraverso l’incarico legale affidato all’avvocato Francesca Dello Strologo, che nell’udienza di merito del febbraio scorso, ha sostenuto questa posizione.


Un’unione a tutela della quale la Soprintendenza, organo periferico del Mibact, aveva posto un vincolo di pertinenza, contro cui, appunto, si era mossa la Fondazione Marino Marini ricorrendo al Tribunale amministrativo regionale.


«Una prima importante battagli vinta dalla nostra città – commenta il sindaco Alessandro Tomasi –  Pistoia e il maestro sono indissolubilmente legati. Lo abbiamo sostenuto fin dall’inizio di questa vicenda. Un anno fa ero a Roma, dal capo di gabinetto del Ministro Franceschini, proprio per tutelare il nostro patrimonio culturale e sottolineare questo profondo legame tra il maestro e la sua, la nostra, città».


Il Comune, da tempo ormai, si è reso disponibile a prendere in carico il museo Marini attraverso un comodato d’uso gratuito, al fine di riaprirlo e restituirlo alla città e ai visitatori. «Questa amministrazione – ricorda il sindaco - è disposta a mettere i soldi per la guardiania, a prendere la direzione artistica del museo e ci siamo già resi disponibili anche a realizzare alcuni interventi migliorativi della struttura. Stiamo inoltre lavorando per una valorizzazione dell’opera del maestro attraverso il Piano strategico della cultura. Stiamo aspettando, da tempo, le risposte della Fondazione. È chiaro che il Comune sta creando tutte le condizioni per la riapertura, ma senza l’atto firmato dalla Fondazione non è possibile procedere. Adesso che il Tar ha respinto il ricorso della Fondazione, auspichiamo possano esserci risposte positive. Abbiamo istituito, lo voglio sottolineare, il sistema museale provinciale e presto chiamerò il presidente della Regione, Eugenio Giani, per proseguire il lavoro intrapreso attraverso il protocollo firmato con la Regione sul Marino Marini. Tutti quanti dobbiamo lavorare per la valorizzazione delle opere».


Oltre alla questione del vincolo di pertinenza, c’è poi un ulteriore questione presente nel dispositivo del Tar. Si tratta del decreto con cui la Soprintendenza archivistica aveva dichiarato di interesse storico e artistico l’archivio documentale della Fondazione Marino Marini, anche questo impugnato dalla Fondazione stessa al Tar.  In questo caso, il Tribunale ha accolto i rilievi formali sollevati dalla Fondazione, disponendo il rinnovo della procedura di adozione di questo ultimo decreto da parte della Soprintendenza archivistica. Si tratta di una questione formale, non di merito.

 

«Il ricorso è infondato e deve, pertanto, essere respinto». E’ questo il passaggio-chiave che, nella giornata odierna, porta una notizia particolarmente attesa e importante per la città: il Tar della Toscana ha detto di “no” al ricorso che era stato presentato dalla “Fondazione Marino Marini” sul vincolo pertinenziale che riguardava la richiesta di ricongiungere nella struttura di San Pancrazio a Firenze le opere del maestro che, invece, sono custodite all’interno del palazzo del Tau come da volontà espressa dalla vedova di Marino, Mercedes Pedrazzini, in un atto notarile che risale al 1983.

«Si tratta di una vittoria che ripristina la verità e sancisce l'indissolubile legame di Marino con Pistoia - ha detto la consigliera regionale del Partito Democratico, Federica Fratoni, che fin dall’inizio della querelle intorno al museo pistoiese si è spesa in prima persona per cercare di arrivare ad una soluzione positiva per la città –  la sentenza è molto limpida, soprattutto in alcuni concetti fondamentali che è utile analizzare.


Il primo è che il Tar scrive, nero su bianco, come vada “disincentivato lo smontaggio delle opere d’arte per incrementare il commercio di singoli pezzi e l’improprio inserimento di essi in ambienti alieni; filosofia che sta portando, negli ultimi anni, a politiche di “restituzione” ai luoghi di origine di beni trasferiti in passato”.

 

Il secondo è che si pone in evidenza l’errore della Fondazione di far riferimento all’inserimento delle opere di Marino Marini esclusivamente nel sistema museale nazionale quando, invece, la sua valorizzazione può essere assicurata anche dall’entrata nel sistema museale regionale: ecco perché risulta fondamentale il protocollo d’intesa già firmato ad inizio 2020 con la Regione Toscana che, con la sua costituzione in giudizio, ha sicuramente irrobustito la posizione del Ministero per i Beni Culturali.

Il terzo aspetto, il più importante, è che, nel rigetto del ricorso, si evidenzia come non ci siano motivazioni concrete che fanno propendere per una preferenza della vedova Marini a favore di una sistemazione a Firenze delle opere che, tutt’oggi, sono a Pistoia. Esattamente l'opposto sulla base degli atti a disposizione. Da qui si evince che bisogna rispettare la volontà espressa, a suo tempo, da Marina, ovvero quella di assicurare alla struttura pistoiese un ruolo centrale di supervisione e controllo, anche sulla realtà fiorentina.

Alla luce di questi passaggi, ritengo che si sia di fronte a una operazione di verità totale su una vicenda che è stata vissuta come un vero e proprio sopruso ai danni della comunità. Adesso, di fronte a questa sentenza, il sindaco e l’amministrazione comunale non hanno più argomenti per restare silenti. Assumano l'iniziativa per addivenire, quando sarà possibile in base all'evoluzione della situazione sanitaria, alla riapertura del museo e alla ripresa di tutte le attività a esso collegate. Un ultimo pensiero per i dipendenti: mi auguro possano, anche in virtù di questa pronuncia, tornare presto al proprio posto di lavoro, riprendendo la preziosa opera di conservazione e divulgazione di questo straordinario patrimonio artistico».

 

Sulla vicenda interviene anche la senatrice Caterina Bini (Pd):

"Apprendo con enorme piacere la notizia che il Tar della Toscana ha rigettato il ricorso della Fondazione “Marino Marini”, in merito al vincolo pertinenziale che riguardava la richiesta di ricongiungere le opere del maestro pistoiese nel museo fiorentino di Piazza S. Pancrazio. Le opere, custodite a Pistoia all’interno del Palazzo del Tau - come da volontà espressa dalla vedova di Marino in atto notarile del 1983 - qui devono restare.

 

È una vittoria che conferma il legame indissolubile tra Marino e Pistoia, con una sentenza che non lascia dubbi interpretativi.

 

Mi auguro che, al più presto, i dipendenti del museo pistoiese possano ritornare al proprio posto, riprendendo la loro attività lavorativa.

 

Mi aspetto, vista la sentenza, che il sindaco e l’amministrazione comunale, appena la situazione sanitaria lo renderà possibile, avviino il percorso di riapertura del museo “Marino Marini” e di tutte le attività a esso collegate, per restituire alla città il suo artista più famoso".

 

“Anche nel mio ruolo di vicepresidente della commissione cultura in consiglio regionale - afferma Luciana Bartolini, consigliere della Lega - non posso che accogliere con soddisfazione la notizia che il Tar abbia riconosciuto uno stretto legame fra le opere di Marino Marini e la città di Pistoia.” “Si tratta, dunque - prosegue il consigliere - di un primo, significativo passo verso la conferma che non si possano separare le opere del Maestro dalla realtà locale.” “Auspico, dunque - precisa l’esponente della Lega - che la determinazione del Tribunale amministrativo ponga effettivamente le basi per un’adeguata soluzione alla questione.” “La direzione è stata, dunque, sufficentemente indicata - conclude la rappresentante della Lega - e quindi ci auguriamo che tutte le Istituzioni pubbliche, dal Comune alla Regione, siano, quindi, coese nel perseguire l’obiettivo di salvaguardare la prestigiosa collezione che deve rimanere pistoiese".

 
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