E’ amaro il debutto assoluto sulla panchina dell’Estra Pistoia Basket per il neo coach Gasper Okorn.
Una gara altamente competitiva, con carabine e pistole ad aria compressa, che ha richiamato, sulle linee di tiro quasi tutti i tesserati della locale sezione di Tiro a segno.
In una giornata di sole ma fredda si è disputata nella località di Caserana, frazione del comune di Quarrata, l’edizione numero 26 della classica gara podistica denominata <<Cronocaserana>>.
Dopo poco più di una settimana dal suo arrivo in casa Estra Pistoia Basket, e avendo già archiviato la partita di Brescia con il vice Tommaso Della Rosa al suo posto in panchina, è tempo di presentazione del neo coach Gasper Okorn.
Virtus Bologna – Estra Pistoia 57-67.
A.S. Estra Pistoia Basket 2000 annuncia di aver perfezionato l’accordo, fino al prossimo 30 giugno, con il pivot Derek Cooke Jr. Il giocatore indosserà la maglia numero 10.
Ultime gare del 2024 per i podisti della Silvano Fedi, che hanno chiuso l’anno con 131 successi e una valanga di ottimi piazzamenti.
E’ tempo di presentazione del responsabile delle relazioni esterne di Estra Pistoia Baskt, Dario Baldassarri che già fa parte del consiglio d’amministrazione del club.
I corsi sono rivolti ai principianti, sono pomeridiani e non hanno una durata definita.
"Raccontami un libro", di Ilaria Cecchi
Il brigidino è entrato a tutti gli effetti nell’elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali (Pat) della Toscana.
Un primo ingresso era avvenuto già nel 2002 ma, con la revisione della scheda che lo descrive, si consacra tra i 464 prodotti tipici che testimoniano la storia gastronomica dell’alimentazione toscana cristallizzando il nome del prodotto e la sua carta di identità.
Il fermo imposto dal periodo pandemico è stata l’occasione per una riflessione su come iniziare un percorso per esaltare ancor più il prestigio di un prodotto della tradizione, autentico re di ogni fiera o sagra.
Così, a inizio dell’estate del 2021 il Comune, insieme ai produttori, alle associazioni di categoria e ai maestri brigidinai, ha avviato il percorso con la Regione Toscana per l’approvazione dell’aggiornamento della scheda presente nei Pat.
Questo ha comportato non solo una più puntuale messa a punto della ricetta del brigidino, ma soprattutto la necessità di confrontarsi con gli accresciti volumi produttivi di questa fragile ed aromatica cialda che negli anni ha guadagnato posizioni sui mercati, anche esteri.
E’ stato grazie al lavoro compiuto dalle ditte produttrici e dai brigidinai che è stata realizzata la revisione della scheda che, oltre a dar conto del nome del prodotto e della sua storia, riporta la ricetta originale, che, in modo univoco, individua il vero e inimitabile brigidino di Lamporecchio.
A fine anno la Regione Toscana ha poi adottato il decreto, con il quale ha aggiornato la scheda del brigidino trasmettendola al Ministero delle politiche agricole e forestali per la pubblicazione nell’elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali, confermando così pieno riconoscimento ad un prodotto che, grazie alla dedizione dei produttori locali, ha saputo trovare un crescente apprezzamento anche oltre gli eventi a cui partecipano i brigidinai con la caratteristica “giostra” da cui cadono i brigidini appena cotti.
“Lamporecchio città amabile della Toscana è il centro di riferimento per un alimento che ti porta gioia e allegria – ha detto il presidente Eugenio Giani - . Il brigidino che in tutta Italia e nel mondo è diventato espressione di un dolce squisito, con caratteristiche di assoluta particolarità nella sua specificità, si lega in modo inequivocabile a Lamporecchio dove si sono venute a creare una vera e propria scuola e una produzione con numeri sempre più alti. Il brigidino di Lamporecchio va tutelato dunque, e il sindaco Torrigiani, i rappresentanti delle associazioni di categoria, i produttori, i nostri consiglieri regionali impegnati sul territorio a partire da Marco Niccolai, hanno svolto una funzione importante perché questa tutela si esprimesse al meglio. Così ho voluto presentare e celebrare la conclusione del processo di riconoscimento del brigidino nei prodotti agroalimentari tipici proprio sotto il gonfalone della Toscana perché questo dolce è un biglietto distintivo inconfondibile per la nostra regione”.
“Per noi è un’eccellenza - ha detto il sindaco Alessio Torrigani - e per la Toscana è uno dei tanti prodotti che la nostra regione può vantare. L’inserimento nell’elenco dei Pat in via definitiva è un ulteriore traguardo che ci eravamo prefissati. Un riconoscimento fondamentale per questo prodotto tipico che ha tra l’altro un legame comunale ed è uno dei pochi. E’ questo per noi un momento di soddisfazione e orgoglio ma anche per i risvolti economici perché è un pezzetto importante della nostra economia locale”
Il brigidino di Lamporecchio
E’ una cialda rotonda, del diametro di circa 7 cm, fine come un’ostia ed arricciata ai bordi. Ha colore giallo-arancio, sapore di anice e consistenza molto friabile e croccante. Viene confezionato in particolari buste trasparenti, alte e strette, chiuse con un laccio. I brigidini sono confezionati anche in scatole di cartone o buste di carta.
Come si prepara
A macchina, con la cosiddetta “giostra” che è una particolare impianto che ruota durante la cottura, dotato di una tramoggia fatta ad imbuto e di un dosatore.
L’impasto è fatto di farina tipo "0" o "00", uova, aroma di anice (in passato si usavano i semi) e zucchero.
Si carica la pasta nella “giostra”, il dosatore fa cadere sulla piastra inferiore una piccola quantità di impasto sufficiente per formare la cialda. Calata la piastra superiore, la giostra inizia a girare per circa 60 secondi ad una temperatura di 200 gradi centigradi. Alla fine del giro (e quindi della cottura), la piastra superiore si alza e lascia il brigidino schiacciato. Il brigidino viene staccato dalla piastra con l’aiuto di una spatola. Si fa raffreddare e poi viene confezionato nel sacchetto per la vendita.
Il brigidino fatto a mano: l’impasto ha i soliti ingredienti. Su un tavolo di legno si forma un piccolo bozzoletto che si taglia in tanti bocconcini che poi si stendono su una piastra a pinza calda o su una piastra preriscaldata. Sul fuoco, la pinza, viene girata dopo 50 secondi.
La storia del brigidino
Il prodotto deve la sua tipicità alla specifica combinazione degli ingredienti, alla particolarità del gusto e, infine, all’originale tecnica di produzione, responsabile del tradizionale aspetto del Brigidino che, nel suo genere, lo rende un prodotto unico.
La lavorazione tradizionale a mano forniva, ovviamente, un prodotto di forma meno regolare. La produzione risale al periodo rinascimentale. La leggenda vuole che siano state le suore di un convento ad inventare per sbaglio il Brigidino.
Tutto cominciò con un errore di suor Brigida, che si confuse mentre stava preparando l'impasto delle ostie. Le sorelle per non sprecare quel composto,pensarono di ingentilirlo aggiungendovi dei chicchi di anice.
Nacque così quel "trastullo speciale" destinato a divenire una tradizione a Lamporecchio, dove la ricetta si è tramandata di generazione in generazione dando vita a molte botteghe artigianali specializzate proprio nel brigidino.
Produzione
Se si escludono gli ambulanti, vi sono poche unita' produttive a Lamporecchio che realizzano queste cialde con gli ingredienti tradizionali e ne producono una quantità media di 223 tonnellate all’anno.
La produzione potrebbe essere maggiore, soprattutto in relazione al mercato estero, ma non si possono trascurare le difficoltà di trasporto data l’elevata friabilità di questo prodotto. I Brigidini accompagnano molte delle sagre di paese che si tengono in Toscana (o anche fuori regione), grazie agli ambulanti, detti brigidinai, che li producono direttamente in loco utilizzando la "giostra": il quantitativo prodotto in queste occasioni non stimabile. I brigidini si vendono in tutta la Toscana. E' possibile trovare i brigidini anche sul mercato estero, benché non siano capillarmente distribuiti come in Italia.