La crisi dell'ippica al centro dell'incontro avvenuto ieri tra i vertici di Assosnai e di Aams: Francesco Ginestra (nella foto) da una parte, Raffaele Ferrara e Antonio Tagliaferri dall'altra parte del tavolo. "Un incontro cordiale, che ha avuto come principale argomento di conversazione l'allarmante crisi dell'ippica, ma non solo" spiega ad Agicos il presidente di Asssosnai. "Abbiamo fatto presente che il settore va difeso assolutamente. I tagli, in una congiuntura economica così delicata come quella attuale, sono comprensibili. Ma non si può tagliare la testa al comparto. Gli ippodromi, ma anche la rete di raccolta, sono in grave pericolo: si rischia di perdere migliaia di posti di lavoro. Sarebbe un delitto imperdonabile perdere un patrimonio come quello ippico". La ricetta per il rilancio sembra passare da un aggiornamento del payout: "L'ippica ha subito la concorrenza spietata dei nuovi giochi, e mentre ci si occupava di lanciare nuovi prodotti sul mercato, è stata del tutto abbandonata. Il primo passo dunque è intervenire sul payout, uniformandolo ai livelli degli altri giochi così come è avvenuto con il Bingo nel Milleproroghe , poi avviare un restyling e un dimagrimento delle scommesse ippiche, passando poi per l’indispensabile classificazione degli ippodromi. Ministero delle Finanze e Mipaaf devono però agire in fretta: abbiamo tecnici che possono farlo".  

L'ex Unire prevede una serie di iniziative per rilanciare la scommessa ippica

Totalizzatori unificati, aumento del payout, diminuzione delle corse, sospensione della V7, rimodulazione di Tris, Quarté e Quinté, nuovi prelievi.

Questa la sintesi degli interventi previsti da Assi (ex Unire) per il 2012 sul settore ippico.

Saranno in tutto 215 i milioni di euro a disposizione per il settore - 175 dalle scommesse e 40 dallo Stato - 111 dei quali destinati ai premi. Sospesa la V7 e rilanciate Tris, Quarté e Quinté con le dovute modifiche (si prevede una dotazione minima di 2.750 euro), si provvederà all’unificazione dei 2 totalizzatori,  alla diminuzione delle giornate di corse (il 10% in meno rispetto al 2011), all’aumento del payout e alla revisioni dei prelievi, per aumentare il montepremi medio e rilanciare la scommessa ippica.