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Dopo il Kim e liu del Nord e il Kim e Liu di Roma la società sportiva Kin Sori Taekwondo asd si conferma prima delle toscane nel taekwondo e 3 nel parataekwondo italiano.

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All’Ippodromo Snai Sesana di Montecatini Terme un altro bel sabato di sera di trotto e di festa per tutto il pubblico presente, circa 1400 presenze. 

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Fabo Herons Montecatini ha il piacere di annunciare l’ingaggio di Matteo Aminti, un'ala-centro del 2005, proveniente dalla Virtus Siena, che completerà il roster della prima squadra per il campionato di Serie B Nazionale 2024-25.

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A.S. Estra Pistoia Basket 2000 è lieta di annunciare di aver raggiunto un accordo di durata triennale con Dante John Calabria che sarà il nuovo capo allenatore della nostra prima squadra in vista del campionato 2024/25 di Lba.

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Una mostra dedicata alla città, in tutte le sue sfaccettature. 

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Per tutto il mese di agosto, fino al 9 settembre, è visitabile nelle vetrine esterne e nello spazio espositivo interno.

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MONTECATINI
Trenno: "Cavalli non prigionieri, ipocrita far leva su sentimenti di chi li ama"

5/7/2012 - 12:21

La società Trenno, proprietaria dell'ippodromo Sesana, interviene per dare la sua versione dei fatti sulle ultime vicende relative alla chiusura della pista di allenamento.

 

"La vicenda aveva preso il via dalla chiusura delle piste dell’ippodromo Sesana avvenuta il 1 aprile allorquando la società Trenno, che gestisce la struttura, dopo aver per tempo preavvertito tutti gli operatori, aveva disposto la chiusura dell’attività di allenamento dei cavalli invitando tutti gli ippici presenti a spostare i trottatori presso altre strutture. La sofferta decisione era stata determinata dal dimezzamento dei contributi provenienti dalla Assi (ex Unire) che non consentivano più di fare fronte alle ingenti spese necessarie per garantire l’attività di allenamento. Nell’ottica di mantenere quantomeno le attività di gara la società Trenno non ha potuto fare altro che disporre la chiusura delle piste nelle giornate non di gara.

Nonostante le gravi e oggettive motivazioni, un gruppo di operatori al seguito del presidente Anagt Gabriele Baldi ha ritenuto di rivolgersi al Tribunale per ottenere l’immediata riapertura delle piste, con ciò dimostrando grande miopia di vedute poiché la decisione della società Trenno era volta a poter garantire quantomeno le attività di gara poiché – in alternativa – vi sarebbe stata solo la chiusura completa dell’ippodromo.

In ogni caso il Tribunale di Pistoia, sezione distaccata di Monsummano Terme, ha ritenuto di aderire alle conclusioni della società Trenno che, difesa dall’avvocato Federico Caldesio del Foro di Varese, ha ottenuto l’integrale rigetto della domanda degli allenatori.

In particolare il Tribunale, dopo aver approfondito in ogni dettaglio la materia anche attraverso documenti, testimoni e persone informate, ha ritenuto infondata la richiesta avanzata con quella che viene definita dal signor Baldi una “class action”.

Il ricorso degli allenatori aveva ottenuto un notevole rilievo sulla stampa locale e nazionale addossando alla società Trenno la responsabilità per lo stato di salute dei cavalli che sarebbero stati costretti a rimanere nei loro box senza possibilità di uscire ad allenarsi: ebbene tale circostanza si è dimostrata non veritiera e infatti il tribunale ha respinto il ricorso.

Ancora oggi si legge su alcune pagine on line particolarmente faziose che la decisione del Tribunale sarebbe una “sentenza choc”, tralasciando di motivare tale grave affermazione e, soprattutto, attribuendo alla società Trenno un atteggiamento di arroganza quando in realtà sono proprio coloro che non accettano la sacrosanta decisione del Giudice ad assumerne un atteggiamento arrogante che vorrebbe andare al di sopra della giustizia.

Le motivazioni avanzate dagli allenatori sono apparse pretestuose e infondate infatti il Tribunale ha rilevato come la chiusura delle piste non fu affatto “clandestina e violenta” come vorrebbero far credere i ricorrenti mentre ha statuito che il ricorso presentato è privo del presupposto giuridico della “detenzione qualificata” vale a dire che gli allenatori non erano “detentori” delle piste dell’ippodromo ma semplici fruitori temporanei sempre sotto la vigilanza della società Trenno. Il Tribunale ha inoltre escluso che i cavalli possano aver subìto o subire pregiudizi da questo fatto: contrariamente a quanto si è voluto far credere in questi mesi, puntando in modo ipocrita sui sentimenti di chi ama gli animali, i cavalli non sono affatto “prigionieri” nei loro box ma possono tranquillamente uscire per allenarsi in qualsiasi momento (altrove) e il fatto di lasciarli chiusi è “una scelta dei ricorrenti e non una conseguenza inevitabile della chiusura delle piste lamentata”. Così ha stabilito il Tribunale, condannando i ricorrenti, stante l’assoluta infondatezza di quanto da loro sostenuto, al pagamento delle spese legali in favore della Società Trenno S.r.l.".

Fonte: Trenno
 
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6/7/2012 - 19:53

AUTORE:
andrea f.

Mi pare che salvare il Sesana non interessi a nessuno e forse nemmeno agli addetti ai lavori. Come è possibile proporre a paladino degli interessi delle categorie un personaggio del calibro di Gabriele Baldi ? E' seduto su quella seggiola dai tempi in cui Delfo era campione del mondo.
Se interessa veramente a qualcuno che il Sesana , ma direi l'ippica in generale, possa sopravvivere, allora il rinnovamento parta dall'interno , facce nuove , senza scheletri nell'armadio , senza interessi solamente personali da difendere.

6/7/2012 - 14:38

AUTORE:
Maurizio

Appare francamente sorprendente che una societa' di corse che per il Sesana non ha nessun progetto - tanto che non investe in comunicazione e non si permette neanche il lusso di comunicare all'utenza potenziale il momento top della stagione, quello dell'estate in notturna - si sorprenda di commenti poco favorevoli su alcuni siti on line. Baldi e la class actioni di operatori hanno solo difeso i propri diritti. Avevano in mano un regolare contratto di locazione e avevano diritto all'uso della pista di allenamento per la quale Trenno ha percepito negli anni fior di soldi pubblici. In questa dualita' di interessi privati, che peraltro il codice civile regola, sul tappeto rimane una certezza. Il declino inarrestabile dell'ippodromo di Montecatini. Ma a chi interessa salvarlo? Risponda il sindaco o la giunta ma costringendo la societa' proprietaria dell'impianto ad una chiarezza che e' doverosa, non verso Baldi e soci, ma verso la citta' tutta.