Finalmente si legge nuovamente del raddoppio ferroviario a Montecatini che talvolta passa ingiustamente in second’ordine e, dalla lettura, non si può che confermare la strategia di RFI: far passare il tempo per non dare la possibilità di discutere un progetto che, semmai arriverà, sarà tardivo per essere messo in opera. Ho letto più volte che l’AD di RFI lega il ciuco dove vuole il padrone e forse con ragione, non lo so ma, vuoi il viceministro Nencini, vuoi l’assessore Ceccarelli, per non parlare del Granduca Rossi (nessuno dimentica la sua affermazione fatta in occasione dell’inizio lavori a Serravalle: non sarà un Comitato a fermare l’opera e il raddoppio a raso è la soluzione più corretta), sono sempre stati dichiaratamente favorevoli al raddoppio a raso che, stante le ultime novità e soprattutto le ultime piogge verrebbe realizzato senza sottopassi, dividendo definitivamente la città in due con la gioia dei pendolari a cui questo non importa. Non tutti ovviamente, c’è gente che ragiona ancora e capisce che il disagio di pochi non può uccidere una città. Un accennò alla categoria degli albergatori, sempre silenti perché questo, ovviamente, non è un loro problema. Complimenti è così che ci si fa parte attiva sui problemi della città. Il voto referendario sulla modifica costituzionale è vicino e chi si aspetta un progetto prima di tale data credo che si illuda ma, speriamo di sbagliare, ne sarei felice ovviamente. Anche i Comitati non si sono fatti più sentire, forse anche loro hanno capito che camminare contro vento è difficoltoso e provoca fatica e sudore oppure stanno aspettando i progetti di RFI che non arriveranno, oppure non sanno più cosa dire ed in realtà, ci sarebbe molto da dire. Come diceva mio nonno Artemisio, chi vivrà vedrà e noi vedremo ma, mettiamoci gli occhiali, non si sa mai.
Alfredo