Sono la passione, il lavoro e la vicinanza al territorio i valori fondamentali dei Giovani Calciatori Monsummano. Queste le tre “armi” vincenti che hanno portato a uno sviluppo importante della società con sede in piazza Gentili, che in poco più di 3 anni è passata da 100 a 214 tesserati, impiegati nelle 16 squadre in cui è composta tutta la scuola calcio amaranto.

Ne parla il vicepresidente operativo Massimo Goti: “I numeri spiegano che il lavoro svolto sotto il punto di vista dell’organizzazione, della logistica e dell’aspetto tecnico ha dato i suoi notevoli frutti. Per noi è già un premio e una soddisfazione che i ragazzi di Monsummano abbiano piacere a rimanere nella società giovanile della loro città. La nostra crescita è avvenuta piano piano nel tempo, con persone di Monsummano, istruttori e allenatori qualificati che tengono allo sviluppo del calcio locale. Il nostro obiettivo fondamentale non è vincere, quello viene di conseguenza, ma appassionare e mantenere i ragazzi nei Giovani Calciatori. Vogliamo aiutarli nella crescita in un ambiente controllato e vigilato, dove l’aspetto sociale, ludico ed educativo è al primo posto nell’impegno di tutte le persone che hanno a cuore la società”.

“Anche per questo motivo – continua Goti - cerchiamo di venire incontro alle esigenze delle famiglie attraverso benefit sulle iscrizioni e ingressi gratuiti alle partite. Insieme a ciò portiamo avanti durante la stagione sportiva il lavoro con le scuole per la promozione dell’attività motoria, siamo vicini agli istituti comprensivi cittadini e agli studenti”.

E poi ci sono i progetti di sviluppo futuro, legati a doppio filo con la valorizzazione delle strutture, dei campi da gioco, delle tribune e degli spogliatoi: “Qui a Monsummano siamo forse un po’ carenti per quanto riguarda gli impianti – aggiunge il vicepresidente Goti - visto il bacino di utenza che abbiamo sarebbe importante dotarci di un campo in erba sintetica. Abbiamo comunque dato la nostra disponibilità alla Uisp, a cui sono affidate le strutture, di collaborare attivamente per la gestione. Perché i primi che devono tenere agli impianti sono coloro che li utilizzano ogni giorno”.