Quando l’edilizia diventa rosa, assume ed è inclusiva. Caterina Meoni (architetto) ed Enrico Dami (imprenditore) sono le menti dietro al progetto “Solectro” (by Blue Power Engineering srl); abbiamo voluto parlare con loro per capire cosa si nasconde nel mondo dell’edilizia, quali sono progetti e prospettive per il futuro locale e non solo.

Caterina, come nascono questi progetti e cosa significano per il territorio?
“Solectro e Blue Power sono il frutto dell’incontro di molte diversità; sono nati in maniera assolutamente spontanea, come il connubio di una volontà creativa, frutto del talento imprenditoriale ed immaginativo di Enrico, e degli anni di studio ed approfondimento tecnico, artistico, architettonico che ho portato avanti come professionista. Nascono per diffondere un modo etico di fare impresa, guardando al merito delle competenze e alla volontà di dare una impronta fortemente Green all’economia locale ed alle abitazioni domestiche, senza dimenticare l’ottimizzazione dei costi e il risparmio conseguente. Affidarsi a noi ed al nostro team significa ricevere un progetto chiavi in mano, un approccio olistico per la ristrutturazione della propria impresa o abitazione”.

Hai parlato di impresa “etica”, cosa intendi esattamente e come vi differenziate dal resto del mercato?
“Significa, solo per fare un esempio, che nessuno dei nostri collaboratori viene assunto o valutato in base ad età, sesso, religione, etnia o credo politico. Noi cerchiamo talento e competenza, in ogni sua forma, sia nella fase teorica di progettazione che in quella pratica di realizzazione. Un mio piccolo rammarico, ad esempio, è che il mondo dei cantieri sia ancora appannaggio di maestranze quasi totalmente maschili. Se ci sono donne che ci stanno leggendo e che hanno voglia di darci una mano, anche partendo da 0, siamo disponibili ad ampliare lo staff per dare la possibilità di mettersi alla prova e siamo sempre alla ricerca di giovani professioniste e professionisti che abbiano idee e talento e vogliano misurarsi con la complessità del nostro obiettivo. La nostra differenza rispetto al mercato è tutta qui; per noi non esistono gerarchie, ma obiettivi, competenze e risultati dimostrabili” 

Inclusione e diversità; in qualità di professionista affermata, che opinione hai rispetto alle possibilità di sviluppo del mercato edile?
“Credo fermamene che di fronte al dilagare del “climate change” sia arrivato il momento di ripensare radicalmente il territorio, in una dimensione tanto locale quanto globale; da architetto ritengo altresì che vada fatto sempre perseguendo il “bello”, inteso come un approccio armonico ed il perseguimento anche dell’effimero, senza il quale è impossibile apprezzare la trasformazione. In questo, è essenziale capire come intercettare le tendenze dei committenti e come guidare le esigenze verso una direzione complessiva utile, bella e possibile. In questo senso il mercato edile ha una grande responsabilità e deve diventare sempre più aperto alle donne ed alla diversità che ci circonda; gli imprenditori e le imprese hanno il dovere di capire e guidare questo paradigma nuovo, e dal mio punto di vista il lavoro che fa Enrico è prezioso ed assolutamente complementare”.

Enrico, l’imprenditoria sta diventando sempre più rosa? Come nasce la vostra idea di collaborazione e quale credi sia la chiave di volta per una impresa di successo oggi?
“Fare impresa nel 2021 significa operare una tabula rasa di tutto ciò che ci è stato insegnato negli anni. Dai garage della Silicon Valley alle Startup di Bangalore, è chiaro un aspetto; si conquista il mercato se si è in grado di portare una innovazione che sia utile alle persone, se si valorizza il talento. La dinamica dell’imprenditore “padrone” dell’impresa di fatto non esiste, ammesso che sia mai esistita; è indispensabile una visione integrata, esattamente quell’approccio olistico di cui parlava Caterina e nel quale crediamo molto. I nostri committenti si affidano a noi soprattutto per questo, per un’idea di efficientamento bello, accessibile e veloce; questa è la peculiarità che vogliamo esaltare quale elemento caratterizzante di un modo innovativo di fare business in alta Toscana e ovunque sia apprezzata la nostra visione. Circa il rosa nell’imprenditoria non saprei dirti, semplicemente
perché più dei colori conta il talento; chiunque abbia una visione ha il dovere, e sottolineo dovere e non diritto, di coinvolgere gli altri, proprio perché dal mio punto di vista le differenze di genere in ambito professionale non esistono ed il ruolo di Caterina ne è la migliore dimostrazione.”

Fate spesso riferimento ad altri territori; quanto ritieni importante operare anche al di fuori della dimensione prettamente locale, per una impresa che comunque affonda le sue radici nel territorio di Pistoia?
“È assolutamente indispensabile; la contaminazione della cultura del lavoro con le maestranze e le imprese di altri territori è parte integrante di quel che vogliamo costruire. Creare ricchezza sul territorio significa anche attrarre questa ricchezza da fuori e portarla in altri luoghi; le mura che racchiudono le nostre città, idealmente, sono crollate già da molto tempo, questo è il momento dei ponti”.

Un’impresa rosa che assume personale sul territorio. Come può fare chi ci sta leggendo per candidarsi a collaborare con voi?
“Semplicemente palesandosi, raccontandoci brevemente chi è ma soprattutto cosa vuole costruire per il nostro settore; non tanto l’esperienza, ma le competenze e la qualità delle idee, presso la nostra mail info@solectro.it ; siamo aperti a tutte e tutti coloro che abbiano voglia di un grande impegno, pieno di fatica, nel senso più sano del termine, ma anche di soddisfazioni".