Il consigliere comunale Andrea Di Stasio (Insieme per Uzzano) presenta una mozionenall'attenzione del sindaco Dino Cordio, della commissione consiliare urbanistica e di tutto il consiglio comunale.

"Debbo premettere e precisare perchè ritengo sia giusto e molto importante in tutto ciò, sia per il consiglio che per i cittadini stessi che proprio nel primo giorno nel quale ci insiediammo chiesi espressamente al sindaco proprio in nome di un cambiamento, che la priorità fosse rivolta a tutelare esclusivamente i legittimi interessi dei cittadini e nell'occasione ne ebbi la parola.

Preciso questo perchè per molti anni nel nostro territorio non sempre è stata del tutto questa la priorità e seppur non voglia comunque entrare direttamente nel merito, stando a questo intervento, il disordine della stessa pianificazione urbanistica che ci ritroviamo ne è palesemente la riprova.

Approfitto dell'occasione per premettere anche di aver vissuto sul territorio una lunga e particolare esperienza e di essermi insediato in questo consiglio proprio per cercare di incrementare quel cambiamento per il quale come tutti ben sappiamo, l'intero paese da troppi anni ne ha estremamente bisogno e che ad oggi ancora attende pazientemente e seppur abbia cercato di contribuire nel promuoverlo direttamente con molti lavori e con molta determinazione aldifuori della nostra comunità, ho ritenuto doveroso poter contribuire anche nei confronti della stessa.

Con questo per concludere l'argomento almeno con un solo cenno, rimango estremamente convinto che un vero e radicale cambiamento ac ogni livello del nostro paese per molte altre ragioni, non potrà mai avvenire per mezzo della giustiza ma soltanto ed esclusivamente per mezzo della politica, perchè è proprio la politica che deve a prescindere amministrare la giustizia, perchè soltanto la politica può prevenire molte ingiustizie e migliorare ancor prima le condizioni di vita dei cittadini e dell'intera comunità. Certamente senza nulla togliere al ruolo stesso della giustizia che in troppe realtà intollerabili deve comunque poter sopperire.

Dopo queste premesse che probabilmente non a caso cadono anche in un momento molto importante e di particolare interesse per i cittadini e per l'intera comunita, ritengo che le stesse debbono comunque rimanere un punto fermo, un caposaldo di riferimento per il nostro mandato e per il nostro ruolo.

Siamo quindi nella fase delle osservazioni dei cittadini al Piano strutturale e operativo e benchè alla stessa adozione siano precedute diverse commissioni nelle quali debbo precisare, più volte il sindaco ha ribadito tutta la buona intenzione di voler condividere ed apportare le nostre proposte, e al di là dei diversi interventi che ho cercato di esprimere sia su scelte di interesse pubblico ma sopratutto sui criteri stessi di pianificazione adottati in questi ultimi decenni, probabilmente tutto il contributo richiesto non è stato possibile in cosi poco tempo, ma ritengo molto importante e costruttivo quel confronto perchè oggi sostanzialmente può aprire una prospettiva nuova e molto concreta.

Debbo prendere atto che questa amministrazione ha cercato di rispettare quello che si era proposta riducendo molto rispetto al passato, la cosidetta "cementificazione" del suolo e proprio questo dal mio punto di vista è già un forte segnale di discontinuità con il passato, è già un primo passo a favore dei cittadini, ma non è sufficente, perchè oggi tutto questo non può e non deve tradursi ancora una volta per troppe ragioni a discapito degli stessi.

Sarò sintetico: il poblema della "cementificazione" al di la anche di qualche recente filosofia normativa non è stato tanto il consumo del suolo ma quanto la concentrazione ed il relativo uso che in questi decenni ne è stato fatto dello stesso, un'uso del tutto sbagliato perchè una urbanizzazione intensiva e non organizzata al di la di tutte le carenze infrastrutturali non è compatibile ne con la salute dei cittadini e tantomeno con quella dell'ambiente stesso.

Occorre tornare a orientarsi come in qualche modo è gia avvenuto nel passato, su un modello di urbanizzazione meno intensiva nel quale sia i cittadini che le attività di lavoro che l'ecosistema possono e debbono ancora oggi imparare a convivere con tutti i dovuti accorgimenti in armonia e nel rispetto e nell'interesse reciproco, in un vero concetto di sostenibilità e di autonomia, in un vero concetto di salute reciproca sia dell'ambiente stesso che dell'uomo che di fatto ne sceglie e che ne deriva.

Quindi va ripensato il concetto stesso di "cementificazione" perchè il problema non è dovuto tanto al consumo del suolo ma quanto alla concentrazione nello stesso.

Ed è proprio questo modello che in questi ultimi decenni è stato fin troppo incrementato e forzato e che ha prodotto certamente per motivi ben precisi e tutti discutibili la realtà urbanistica che ci ritroviamo.

Non dimentichiamo comunque  e oltretutto che le stesse scelte per troppi anni hanno anche  discriminato economicamente i nostri cittadini.

Quindi se in questi ultimi decenni si fosse data più rilevanza alla partecipazione dei Cittadini nello strumento urbanistico, la "cementificazione" in tal senso non sarebbe esistita e si sarebbe urbanizzato e regolato tutto  in una proporzione molto più equa ed omogenea che avrebbe risposto alle esigenze e agli interessi veri dei cittadini e dell'ambiente stesso.

Oltretutto non è più giustificabile continuare a porre la burocrazia difronte ai cittadini perchè il contesto catastale può darcene la riprova.

La pianificazione urbanistica quindi deve tornare a essere uno strumento legittimo al servizio dei cittadini che sopratutto vivono e che lavorano sul territorio e non può in nessun modo continuare a essere uno strumento della politica.

       
E' necessario tornare a tutelare la nostra comunità fuori da qualsiasi logica di interesse speculativo, burocratico e ideologico sbagliato.

E' da presisare inoltre che la situazione che oggi ci ritroviamo è deltutto imputabile a un preciso colore politico e che a maggior ragione in qualche modo oggi deve riconoscere e  rimediare.

Concludendo quindi, se a oggi questa amministrazione ha compiuto un primo passo sulla strada giusta, è necessario e doveroso che comprenda e che compia anche il secondo poter dimostrare concretamente con i fatti l'inizio di quel cambiameto che ci siamo imposti.

Con tutto questo come già ho avuto modo di esprimere verbalmente più volte al sindaco, visto che siamo in piena fase di osservazioni e richieste da parte dei cittadini relativa allo strumento urbanistico, chiedo che questa fase sia nuovamente e ancor meglio pubblicizzata e divulgata con ogni mezzo possibile, con molta attenzione e trasparenza a conoscenza dei cittadini, ma soprattutto sollecito alla massima attenzione sia la commissione urbanistica che tutto il consiglio propro per quanto sopra descritto, affinche siano valutate con una diversa e più equa prospettiva tutte le relative istanze dei nostri cittadini.

Concludendo voglio precisare che la stessa fase di contraddittorio con i cittadini è nata proprio a garanzia degli stessi e soltanto nel rispetto di un vero confronto con i cittadini si può rendere un coerente operato e un servizio legittimo e democratico".